«Inizia con il nuovo anno una bella sfida che abbiamo già in parte affrontato nel 2016. Da tempo seguo Venezia e nel contempo ero commissario a Chioggia. Ora si aggiunge la Riviera-Miranese che è una realtà molto complessa». Prima giornata di attività, ieri, della nuova maxi azienda sanitaria 3 “Serenissima”. Dalle 8 di ieri il direttore generale della Asl 3, Giuseppe Dal Ben, si è messo in strada per la tradizionale visita ai presidi ospedalieri il primo giorno del nuovo anno.
Partenza alle 8 dall’ospedale dell’Angelo, poi le visite a pronto soccorso e reparti come ostetricia e pediatria di Mirano, Dolo e Chioggia. Infine il rientro a Mestre alla centrale del Suem, Servizio urgenze ed emergenze mediche della provincia che ha supervisionato tutti gli interventi in provincia nella notte di Capodanno.
Maxi emergenze. Nel futuro della maxi azienda 3 “Serenissima” ci sarà, sempre per scelta regionale, il numero unico delle emergenze. «Un traguardo ma che al momento non è vicino, ne parleremo più avanti e ci sono tanti aspetti da chiarire», ha precisato Dal Ben. L’ipotesi è quella di istituire un unico numero per smistare le emergenze; probabilmente dovrebbe essere scelto il 112 come numero unico da chiamare. Si vedrà in futuro, «Per la centrale provinciale Suem a Mestre, sul Terraglio», spiega il direttore Paolo Caputo, «il 2017 porterà all’abbattimento del muro che divide dalla confinante centrale dei vigili del fuoco, per ottimizzare gli interventi di emergenza di una sala operativa unica in Italia».
Gli obiettivi. Da subito intanto si mettono a fuoco gli obiettivi della nuova sfida post fusione con il progetto “Azienda zero” della giunta regionale. «L’obiettivo è ottimizzare per migliorare, in particolare lavoreremo sul settore amministrativo per stoppare gli uffici doppione. Andremo all’unificazione degli uffici amministrativi, dei protocolli delle tre aziende oggi unificate», spiega Giuseppe Dal Ben.
«E poi si dovrà lavorare sui servizi sulla base del nuovo piano socio sanitario previsto per il 2018-2019. L’obiettivo di questa riforma è fare in modo che il sistema sanitario sia più vicino al cittadino. E si dovrà lavorare sui Pronto soccorso per farli utilizzare in maniera appropriata con una campagna che eviti quegli accessi che si possono risolvere rivolgendosi al medico di medicina generale».
Uffici unici. L’unificazione, ha ricordato il direttore generale, significherà un unico Cup (centro unico delle prenotazioni), un unico sito internet, «un’unica amministrazione, un’unica offerta di servizi, di cura, di assistenza ospedaliera». Nei suoi auguri di buon Natale ai veneziani il direttore generale ha assicurato che la fusione non produrrà contraccolpi sui servizi sanitari e la loro qualità.
Personale e Cavallino. Dal Ben dice di non aver percepito timori nel personale coinvolto dalla fusione delle tre aziende: «Non sento preoccupazione, ci sono accordi a livello regionale con le organizzazioni sindacali che indirizzano i percorsi di fusione. Certo, noi da oggi siamo più liberi di occuparci di salute. La fusione porterà ad una riduzione delle spese amministrative a tutto vantaggio del settore sanitario».
Sulla questione Cavallino (che potrebbe scegliere l’Asl a cui aggregarsi con un referendum ma che fino al 2018 resta con la Serenissima), il direttore generale non si sbilancia: «Scelta che non mi compete commentare, spetta alla politica regionale». Non allarma neanche il diktat del governatore Zaia a mettere le foto dei direttori generali in tutti gli ospedali, con recapiti telefonici per quesiti, lamentele e proposte: «È giusto che si sappia chi fa cosa e il responsabile sia facilmente identificabile», precisa Dal Ben.
I numeri. L’AsI 3 serve 23 Comuni per 1.361 chilometri quadrati di territorio. Circa 7.600 dipendenti. Gli assistiti potenziali sono 626.847 abitanti. I posti letto disponibili negli ospedali di Mestre, Venezia, Chioggia, Mirano, Dolo e Noale sono 1.837, cui si aggiungono i 510 delle strutture private convenzionate. Si arriverà cosi ad avere 3,7 posti letto ogni mille abitanti. Le sedi distrettuali sono 33 e le strutture di specialistica 36; le farmacie convenzionate 183; 7 le sedi del Dipartimento Prevenzione, 23 quelle del Dipartimento di Salute mentale.
La Nuova Venezia – 2 gennaio 2017