I medici ospedalieri sono pronti a incrociare le braccia per tutta la giornata di domani. Un venerdì che potrebbe essere ‘nero’ soprattutto per le attività ambulatoriali, con visite ed esami che rischiano di saltare, mentre saranno garantiti i servizi emergenziali. I medici ospedalieri rivendicano il rinnovo del contratto di lavoro nazionale, chiedono allo Stato di aprire le porte a tremila aspiranti specialisti per colmare le carenze nelle piante organiche, e salvaguardare entro quattro anni l’imponente cambio generazionale previsto per i pensionamenti. «Forse la gente non sa che mancano 1.400 specialisti in Veneto, 150 solo nell’Usl 3» afferma Andrea Zancanaro, segretario veneziano del sindacato medico Anaao di cui anche consigliere regionale e membro del direttivo nazionale. «In questi giorni è quasi commovente la partecipazione alle nostre assemblee. Massiccia come non l’avevamo quasi mai vista, segno che la categoria è molto unita indipendentemente dalle sigle sindacali. Mi aspetto una grande adesione allo sciopero di ventiquattro ore per domani, con inevitabili disagi alla cittadinanza. Ma la rabbia e la preoccupazione della nostra categoria è palpabile. Non chiediamo soldi, solo di poter lavorare in condizioni che ci permettano di offrire qualità di cure al malato». Per Zancanaro il Sistema sanitario nazionale si starebbe sgretolando. «Infatti» rincara, «forse valutazioni sbagliate o errori gravi ci hanno portati a una situazione in cui è impossibile il ricambio in ruolo. Se sta ancora in piedi questo sistema, è solo dovuto allo spirito di sacrificio dei medici. Poi è ovvio che molti lasciano il settore pubblico per il privato, trovando migliori condizioni, la domenica libera e turni equi. Servono almeno tremila nuovi specialisti perché le corsie si stanno svuotando, e viviamo con l’incubo del cronometro: 12 minuti per una visita urologica, 7 per una medicazione ortopedica. Tempi che ci vengono indicati a livello ambulatoriale ma che non si potranno mai rispettare. La comunicazione medico-paziente è fondamentale». E allora i camici bianchi sciopereranno dalla mezzanotte di oggi per tutta la giornata di domani. All’Ospedale dell’Angelo è anche previsto un sit-in con volantinaggio. Ma il disagio in termini di piante organiche riguarda anche gli infermieri, per una sanità che ormai boccheggia. Saranno coinvolti domani tutti i sindacati di settore oltre a Cgil, Cisl e Uil per medici, veterinari e dirigenti sanitari. La Usl 3 non potrà garantire il regolare funzionamento dei servizi, ma gli ospedali dell’azienda sanitaria, così come i distretti e il Dipartimento di prevenzione, hanno predisposto già il contingentamento minimo del personale previsto nel caso di sciopero per assicurare tutte le attività essenziali. (Simone Bianchi)
LA NUOVA VENEZIA – Giovedì, 22 novembre 2018