I risparmi, come ha ribadito più volte il dg Giuseppe Dal Ben, arriveranno, anche se al momento non sono quantificabili: quattro direttori strategici in meno, l’unificazione degli uffici amministrativi sotto dirigenti unici, le economie di scala per gli appalti comuni. Quel che è certo è che l’unificazione delle tre Usl 12, 13 e 14 nell’unica Usl 3 Serenissima porta anche i primi costi. Come i 120 mila euro (una goccia nel miliardo e 100 milioni del finanziamento regionale) stanziati con una delle ultime delibere dell’ormai ex Usl 12 di Venezia, con i quali Dal Ben (che era già direttore delle altre due aziende) ha avviato la procedura di integrazione dei sistemi informatici: Venezia infatti usava un programma, Mirano e Chioggia un altro.
Questo è anche il motivo per cui, per il momento, si parla di integrazione del Cup e non ci un centro prenotazioni unico: sarà un grande vantaggio per l’utente non finire più in coda (come avveniva prima per i «fuori Usl») quando da Venezia dovrà prenotare altrove e viceversa, ma questo potrà avvenire solo a richiesta, non ancora in automatico: questo proprio per le difficoltà di dialogo dei sistemi, superate solo con il maxi Cup regionale.
Dal Ben ha dato anche qualche numero per capire la dimensione dell’azienda, che avrà un bacino di 640 mila abitanti e 7681 dipendenti. La ex 12 aveva il 27 per cento di pazienti over 65 anni, che sono anche quelli più «costosi»: grazie a Mirano (che aveva solo il 21 per cento), la quota della nuova azienda scende al 24 per cento, 2 punti in più della media regionale. La nuova Usl avrà 2347 posti letto in 10 ospedali tra pubblici e privati, che nel 2015 hanno garantito 80 mila ricoveri. Sempre nel 2015 (i dati 2016 non sono ancora ufficiali) la maxi-Usl ha fornito 2,8 milioni di prestazioni tra pubblico e privato, con 233 mila accessi ai sei pronto soccorso. Ci saranno 33 sedi distrettuali, 36 strutture private e 183 farmacie.
Il Corriere del Veneto – 4 gennaio 2017