«Vendesi 149 immobili veneziani – Rivolgersi a Ulss 3». È il provocatorio “cartello” immobiliare diffuso dal Circolo del Pd di Cannaregio che fa riferimento al “pacchetto” di immobili – soprattutto alloggi, ma anche terreni e negozi a Venezia, nelle isole e a Mestre – che l’azienda sanitaria locale veneziana si accinge a vendere per fare cassa e finanziare così almeno in parte i propri servizi in anni di tagli costanti alla spesa sanitaria.
Sono in particolare un “pacchetto” di 87 immobili che attendono ancora il via libera alla vendita all’asta da parte della giunta regionale, per un valore di stima di circa 35 milioni e 200 mila euro.
E di un secondo lotto di 62 immobili – per un valore complessivo di stima di una dozzina di milioni di euro – che sono invece già sul mercato, perché già con il “placet” di Palazzo Balbi.
L’Usl 3 ha già fatto due aste pubbliche, vendendo finora una decina di appartamenti per un importo di circa 3 milioni di euro e prossimamente procederà a una nuova vendita a evidenza pubblica, vendendo in modo distinto i vari immobili al miglior offerente. Un’operazione “obbligata” per l’azienda sanitaria locale guidata dal direttore generale Giuseppe Dal Ben (come riferiamo a parte).
Ma l’appello avanzato dal Pd di Cannaregio va infatti in direzione della giunta comunale, prima ancora che dell’Usl, chiedendo in sostanza all’amministrazione Brugnaro che si attivi con l’azienda sanitaria ma ancor prima con la Regione che la controlla, perché almeno una parte di questi alloggi finiscano nelle mani dei residenti veneziani e non del mercato degli alloggi turistici o delle seconde case da vacanza in laguna.
Dando seguito alla delibera recentemente approvata in Consiglio comunale e relativo al governo del turismo in città, in cui si parla appunto di tutela della residenzialità.
E dove si dice in particolare, ricordando la contrapposizione tra la funzione residenziale e quella ricettiva, la necessità di correzione con misure legislative ad hoc, concordate con lo Stato e con la Regione.
Si potrebbe ad esempio prevedere – se concordato con la Regione – un diritto di prelazione o condizioni più agevolate per l’acquisto di questi alloggi dell’Usl veneziana, se l’acquirente risiede o ha intenzione di risiedere a Venezia.
Tornando al complesso dei circa 150 immobili messi in vendita dall’Usl, essi riguardano l’intero territorio comunale, ma sono concentrati in particolare a Venezia.
Con valori in alcuni casi anche molto elevati. In vendita ad esempio un “blocchetto” a uso abitativo a Castello, nella zona di Ruga Giuffa, a circa 2 milioni e mezzo di euro.
Un altro sempre a Castello, in Campo della Tana – vicino all’Arsenale – a un milione e 685 mila euro. Ma ci sono anche altri due immobili ad uso abitazione a Cannaregio, in calle Racchetta, per un valore complessivo di oltre un milione di euro.
Ma gli alloggi sono appunto sparsi in tutta la città, con molte offerte nei sestieri di Dorsoduro e San Marco e meno in quelle di Santa Croce e San Polo.
Alcuni in vendita anche a meno di 200 mila euro, ma con la maggioranza compresi tra i 270 mila e i 430 mila euro di prezzo medio.
Ovviamente più contenuti i prezzi degli alloggi dell’Usl venduti in terraferma, dove appartamenti in via Torre Belfredo sono in vendita anche a poco più di 100 mila euro. L’azienda sanitaria locale mette in vendita anche un blocco consistente di terreni in terraferma a Favaro, nella zona di via Ca’ Colombara.
Pochi invece gli alloggi messi in vendita nelle isole, in particolare al Lido e a Pellestrina. Si tratta di capire se una parte di essi potranno effettivamente finire ai veneziani.
La Nuova Venezia – 23 maggio 2017