Detenuti. Il destino della «Città degli angeli», casa-rifugio per cani e gatti dell’associazione animalista Uepa, nella frazione di Grignella, sta tutto nel significato che si vuole dare a quella parola.
Se gli animali «detenuti» sono troppi, si sbaracca tutto, nel vero senso della parola, visto pure che il Comune di Cavarzere ha già contestato l’abuso edilizio per le cinque casette da giardino “arredate” con divanetti e cuscini per ospitare comodamente i felini. Per la verità gli animali affidati alla custodia di Sonia Paccagnella, nella cui proprietà ha sede il contestato rifugio, sono tutt’altro che «detenuti»: godono di ampi recinti e cucce riparate in un giardino di almeno un ettaro, circondato da un’alta siepe, in cui scorazzano liberi e pacifici. Che possano infastidire i vicini sembra difficile, tanto più che qui, in aperta campagna, le case distano centinaia di metri l’una dall’altra. Eppure tutti gli abitanti della frazione, l’anno scorso, avevano firmato una petizione «contro» il rifugio, sostenendo che gli animali in questione davano fastidio. Erano seguiti i controlli che avevano portato alla contestazione del presunto abuso in quanto le casette permesse dal regolamento edilizio sono al massimo due. A novembre, poi, il Comune ha anche approvato un regolamento di tutela degli animali, stabilendo, con ferreo criterio numerico, che in una casa di civile abitazione ci possono stare fino a cinque cani e dieci gatti: troppi, evidentemente, per un appartamento, pochi per chi abbia a disposizione un terreno esteso. A contraddire la logica del Comune basterebbe il parere del settore veterinario dell’Asl 14 (novembre 2010) che riteneva quella struttura, dal punto di vista igienico sanitario, idonea a ospitare 180 gatti. Certo l’autorizzazione, poi, compete all’ente locale anche in base ad altri parametri, compresa la distanza dalle abitazioni. Ma, qualche giorno fa, quando veterinari e vigili urbani hanno effettuato un controllo, sotto le telecamere dei volontari dell’Uepa, giunti a “incoraggiare” l’amica Sonia, nessuno ha misurato le distanze: sono stati contati cani e gatti: 15 i primi, 30 i secondi. «Ospiti momentanei, affidati da amici» ha spiegato Sonia. Ma «detenuti» o no?
La Nuova Venezia – 8 maggio 2013