Remo Sernagiotto, cui non manca il senso dell’umorismo, è arrivato completamente vestito di bianco e in crocs verdi da ospedale. Ore 15, sede regionale del Pdl a Padova, vertice di maggioranza Lega/Pdl. Fuori fa un caldo asfissiante, dentro l’atmosfera è quasi altrettanto incandescente perché il proseguimento della legislatura è segnato da sempre più frequenti rovesci anche di carattere temporalesco.
Insomma, c’è bisogno di stemperare la tensione per affrontare con maggiore serenità la partita dei tagli nel settore sanitario, che la spending review obbliga anche il virtuoso Veneto a realizzare nei prossimi mesi. L’argomento è dunque, soprattutto, le tabelle del nuovo piano regionale sanitario. La giunta ha sessanta giorni di tempo per predisporle, il consiglio altri novanta per approvarle.
E Luca Zaia, seduto ben distante da Flavio Tosi, detta la linea: «E’ il presidente che convoca la giunta, è il presidente che stabilisce l’ordine del giorno, è il presidente che decide sui direttori generali». Traduzione: niente scherzi e avanti tutta: «Sulla sanità veneta bisogna lavorare sull’efficientamento della macchina, sulle liste d’attesa (in alcuni casi ancora scandalose), sui pronto soccorso. Il futuro è sempre di più nell’alta tecnologia, nel far lavorare bene le attrezzature. Il paziente, il cittadino non dice che lo curiamo male, si lamenta di altre cose. E ha ragione».
L’accordo stabilito tra i partiti di maggioranza è di mettersi, subito dopo ferragosto, a lavorare alle schede con discrezione e senza fughe in avanti. Settembre è vicino. Altro argomento incandescente, che ha occupato gran parte del pomeriggio, è la nuova legge regionale sul commercio. Sul tavolo c’è il recepimento della direttiva europea che praticamente apre la strada alla liberalizzazione dei centri commerciali.
L’avvocato Bruno Barel è venuto a spiegare alcune ipotesi di lavoro, sottolineando che la normativa non si può aggirare e che la direzione è quella di una sempre maggiore apertura libera di aree commerciali. Una strategia che si scontra con tutti i discorsi sulla tutela del territorio e la pianificazione urbanistica, che ha fatto finora acqua da tutte le parti consegnandoci dei mostri edilizi difficili da tirare giù quasi in ogni parte del Veneto. Così, si è deciso di proseguire «con juicio» sulla strada di una legge regionale che cerchi di aderire alla normativa europea senza fare troppi danni. Una linea giocata sul filo dei codicilli per non scontrarsi con gli inevitabili ricorsi amministrativi che i gruppi della grande distribuzione certamente avanzeranno alle prime resistenze della pubblica amministrazione.
Insomma, avanti piano. Hanno partecipato al vertice di maggioranza, il primo dopo un lungo periodo, Zaia, Tosi, i capigruppo del Pdl Dario Bond e della Lega Federico Caner, Remo Sernagiotto, Marino Zorzato, Alberto Giorgetti e Leonardo Padrin, Isi Coppola.
Il Mattino di Padova – 4 agosto 2012