La Monitor Ascensori trascina in tribunale l’Usl 7: vuole 140 mila euro per i lavori eseguiti sulla torre in cristallo dell’ospedale di Vittorio Veneto.
La società mandataria di quei lavori, però, era un’altra: la Mark Color di Castelminio di Resana, fallita nel 2011 prima di portare a compimento l’opera, con cui la Monitor aveva collaborato in Associazione Temporanea di Imprese. Due, quindi, le diverse interpretazioni: secondo l’Usl, quei 140 mila euro vanno chiesti alla Mark Color; secondo la Monitor, dato il fallimento della mandataria, la parte che le spetta va saldata direttamente da chi ha assegnato i lavori, e cioè l’Uls7. La decisione di portare in tribunale l’Usl pievigina è datata 11 marzo, quasi un anno dopo il completamento della “torre degli ascensori” nell’ospedale di Vittorio. L’Usl non ci sta: il suo diretto interlocutore sarebbe la Mark Color, che di rimando avrebbe dovuto saldare con 140 mila euro la collaborazione della Monitor. Tra i primi a essere danneggiati dal fallimento della Mark Color, inoltre, ci fu proprio l’Usl: la società, già in regime di concordato, non finì in tempo i lavori, tanto che l’Usl avanzò una richiesta di risarcimento danni, insinuandosi nel passivo fallimentare della Mark Color e rescindendo il contratto di appalto. Il fallimento dell’azienda di Resana, dopo un’attività di oltre 60 anni, fu un fulmine a ciel sereno: restarono a casa 40 dipendenti, e l’azienda soffrì un passivo di 36 milioni di euro. A Vittorio Veneto, i lavori furono portati a termine con altre modalità, e la torre fu completata con l’installazione di tre ascensori per trasportare i pazienti dalle sale operatorie ai reparti d’emergenza, e una scala di sicurezza da utilizzare in caso di incendio. Inaugurata a giugno dell’anno scorso, costò due milioni e 170 mila euro. Cifra alla quale, un anno dopo, si aggiungono altri 9 mila euro per la difesa legale dell’ente
La Tribuna di Treviso – 22 maggio 2013