Tra pochi giorni le nuove linee guida ai capigruppo in Consiglio. Lo stupore di Bond e Padrin: mai viste, non sappiamo nulla
Ma questo Piano socio sanitario c’è o non c’è? É vero, come sostengono in molti che verrà consegnato il 10 ai capigruppo, il 14 presentato in Giunta e il 20 in Consiglio? Sul documento atteso da 15 anni e annunciato come “atto primo” dal neo insediato assessore Luca Coletto, l’indomani della nomina, si sta consumando una curiosa querelle.
Se da una parte l’opposizione inizia a preparare il percorso per analizzare il documento di programmazione socio-sanitaria e affila le unghie su aspetti che non condivide (vedi l’annessione dell’Agenzia regionale socio sanitaria, Arss, all’assessorato), dall’altro esponenti della maggioranza come il presidente della quinta commissione Leonardo Padrin (Pdl) e il capogruppo del Pdl Dario Bond candidamente ammettono di non aver mai visto il documento, tantomeno di aver contribuito a stenderlo. «Ho sentito che si vocifera di questo Piano e che sarà presentato nei prossimi giorni, ma sinceramente non l’ho visto e neppure sono stato coinvolto. Quando me lo daranno tirerò le mie debite conclusioni». Analoga risposta arriva da Dario Bond, capogruppo del Pdl; «Non se so nulla, se non quello che si dice in giro». Ergo, quando lo prenderanno in mano (e se lo prenderanno mai in mano) faranno tutte le valutazioni del caso.
E che il lavoro per stilare le linee guida sulle quali camminerà la sanità futura sia già stato concluso da un gruppo di “saggi” è certo. Lo stesso Pd sta cominciano a predisporre un “calendario” per analizzare punto per punto le nuove linee guida. «A noi risulta che ci sia un gruppo di lavoro per il Piano e che verrà presentato il 20 dicembre, come è stato annunciato, e come sa anche l’Ufficio di presidenza – precisa il consigliere Pd Claudio Sinigaglia – Lo stiamo attendendo e abbiamo pronte le nostre proposte. Già durante il Consiglio straordinario sulla sanità avevamo chiesto che venisse presentato entro Natale per essere poi varato, dopo la discussione, a giugno». Dunque i tempi sono quelli promessi e anche sui contenuti pare che il documento riporti i punti fermi, come il rispetto per il Patto della salute che vuole i posti letto per acuti ridotti al 3,2 per mille abitanti contro la media regionale che oggi si attesta sul 3.7 (quindi ci sono Asl che dovranno perdere letti per acuti per riconvertirli: in tutto circa 2.500 posti), ma anche una revisione della rete ospedaliera, non tanto vista come modifica dei confini, ma come una diversa “caratterizzazione” degli ospedali: per acuti (capoluoghi) e strutture intermedie che siano in grado di offrire un servizio al cittadino, ma che non siano il doppione delle grandi strutture.
In questo percorso che deve portare la sanità regionale ad avere una miglior razionalizzazione delle risorse dovrebbero rientrare anche la riforma delle Ipab, un nuovo ruolo dei Consultori e del territorio, un solido coinvolgimento con la medicina di base e un forte spazio all’informatizzazione, con la tessera elettronica. E cominciano le contestazioni del Pd. La prima – sulla quale i democratici annunciano una pesante battaglia – è il taglio dell’Arss (l’Agenzia socio sanitaria ora retta dal segretario generale della Sanità Domenico Mantoan). «Non ci stiamo, e su questo punto siamo disponibili a fare una dura lotta – precisa Sinigaglia – L’Arss è fondamentale e da sempre deve rispondere al Consiglio: tutto quello che si conosce sulla sanità passa attraverso questa fondamentale struttura che non può essere inglobata: il controllore controllato da chi deve essere controllato? E non è un gioco di parole».
Oltre al Piano, si attende a breve anche il “Libro bianco”, puntuale analisi dell’esistente, dove vengono messe in evidenza le luci di un sistema sanitario che è cosiderato tra i migliori d’Italia e le carenze che lo hanno portato ad accumulare un pesante debito.
Il Gazzettino
5 dicembre 2010