Duecentosessantasei richieste per 24 posti. Non è un «concorsone» ma il bando pubblico regionale per fare il direttore generale delle Aziende sanitarie del Veneto. Il presidente della giunta regionale tiene a dirlo: negli uffici della Regione sono arrivati quasi trecento candidature dl direttore generale. «E da questo momento ogni giorno è buono per decidere» sibila Luca Zaia. Traduzione: l’indicazione dei direttori generali spetta al presidente della giunta regionale, «senza se e senza ma». Chi ha orecchie per intendere, intenda. Saranno pubblicati i nomi dei pretendenti: «Personalmente non ho nulla in contrario. Non appena sarà completata la procedura li possiamo mettere on line». Dopo la sofferta approvazione del nuovo Piano regionale sanitario – i principali poteri sono andati al consiglio – il governatore ha deciso di giocare in prima persona la battaglia sulla sanità regionale.
Per il governatore si tratta della prima, grande e vera partita di nomine regionali. E soprattutto nel settore più delicato e importante che prosciuga i due terzi delle risorse regionali. Se gestita con astuzia e prudenza, la partita può diventare strategica per la navigazione della legislatura regionale, altrimenti destinata a completarsi senza infamia e senza lode. Con le dichiarazioni di Zaia parte ufficialmente il toto-direttori generali, con annessi e connessi. La scelta va fatta entro il 31 dicembre e Galan ci aveva abituato a lunghe sedute notturne e all’indicazione praticamente la notte di San Silvestro. Zaia probabilmente giocherà d’anticipo, ma non di molto, per dare tempo ai direttori che cambieranno poltrona di passare le consegne. I nuovi direttori generali dureranno in carica per un triennio. A capo della sanità veneta c’è Domenico Mantoan: la sua figura è destinata a diventare quella di Segretario generale della sanità e del sociale
Il Mattino di Padova – 18 luglio 2012