Berlato minaccia «azioni», Hüllweck e Scarpa ritirano la candidatura. In un momento storico per il Partito delle Libertà in cui è meglio dire il peccato e tacere il peccatore, la frase più felice — epurata da termini irriferibili — recita più o meno così: «Rinnovamento un corno! In parlamento ci vanno i soliti che contano e che sono amici del signor Niccolò Ghedini. I coordinatori veneti evidentemente valgono nel partito quanto il due di picche».
Parole che riflettono il clima polare che ha attorniato Alberto Giorgetti e Marino Zorzato all’indomani della presentazione delle liste elettorali e che da Venezia a Vicenza, passando per Verona (più calme le acque di Padova e Treviso) ha sollevato un maremoto tra le fila degli azzurri, facendo, per esempio, desistere dalla candidatura Paolo Scarpa Bonazza Buora, parlamentare veneziano di lungo corso, che non ha accettato di correre al sesto posto di Veneto 2, valido per l’elezione solo nel caso di vittoria secca del Pdl alle elezioni. «Più che un collegio elettorale, sembra un collegio difensivo», la buttano là dalla minoranza del Pdl veneziano dopo aver letto in cima alla classifica il nome di Renato Brunetta, su cui metà del partito veneziano aveva sparato a zero, tanto che dal nazionale sarebbero state fatte pressioni per candidare l’ex ministro nella circoscrizione di Napoli.
«Il capogruppo a Venezia Michele Zuin finisce al quarto posto, dove non verrà mai eletto — accusa Antonio Cavaliere, dal coordinamento cittadino del Pdl — La Polidori, paracadutata riconfermata, i soliti nomi di sempre, gli avvocati. Dov’è il rinnovamento? Le richieste della città sono state snobbate, il coordinamento dovrebbe prenderne atto e dimettersi in massa».
Non va meglio con gli ex An veneziani che non trattengono i mugugni. Di dare il voto utile agli uomini del Cavaliere, dopo che nessuno degli ex sodali è stato candidato in posti chiave, non se ne parla e, anche se i numeri che possono muovere non sono determinanti, un’oscillazione in negativo rispetto ai sondaggi metterebbe a rischio gli ultimi posti sicuri al Senato facendo saltare, per esempio, l’elezione di Mario Dalla Tor, al momento dato per sicuro.
Malumori per le posizioni dei «nomi nuovi» si registrano anche a Verona e si manifestano per lo più nel «silenzio» (molto polemico) di Daniele Polato, il delfino di Aldo Brancher, rimasto fuori dalla lista ma ancora speranzoso in un recupero in extremis. E peggio ancora va a Vicenza dove l’ex sindaco Enrico Hüllweck ha deciso di protestare non per l’esclusione ma per l’inclusione al 23esimo posto, posizione utile solo nel caso in cui il Pdl dovesse prendere il 93% dei voti disponibili o giù di lì. «Un conto è essere messo nella rosa dei candidabili — puntualizza Hüllweck — un altro è essere candidato. Poi, nella scelta dei nomi andava dato più spazio alla base». A sentire l’ex sindaco di Vicenza, queste decisioni sono frutto di una «vendetta contro Sergio Berlato», il coordinatore provinciale di Vicenza finito nella bufera a febbraio dell’anno scorso per la vicenda delle tessere elettorali fasulle, che ha diviso il Pdl in varie correnti contrapposte. «Da parte nostra c’erano state varie proposte, ma nelle liste non c’è nessuno dei criteri da noi approvati cioè spazio a donne, sindaci e soprattutto giovani», aggiunge Sergio Berlato che annuncia «eclatanti azioni di protesta». A proposito di giovani, ieri il coordinatore regionale di Giovane Italia Veneto (gli under 30 del Pdl), il veronese Davide Tumicelli ha inviato una lettera al Cavaliere a nome di tutti i giovani del partito per chiedere che le liste vengano annullate e riscritte con nomi nuovi. «Abbiamo maturato la convinzione che Berlusconi non abbia avuto modo di valutare i nomi dei candidati alla luce del principio del rinnovamento, del merito, della capacità, sviluppo professionale e impegno», si legge nella lettera che si conclude con la speranza che «l’entusiasmo che Berlusconi ha portato tra i giovani nell’ultimo mese si rifletta anche sulla costituzione delle liste elettorali».
Alessio Antonini – Corriere del Veneto – 20 gennaio 2013