In Veneto nel 2011 è aumentata del 30% la richiesta di contributi per aiutare i lavoratori a ricevere gli stipendi “finali”, compreso il trattamento di fine rapporto, per giungere alla pensione. E nello stesso tempo con gli effetti della manovra Fornero sono diminuite le pensioni liquidate rispetto al 2010: in media -20%. Sono alcuni dati che emergono dal “Bilancio sociale 2011 dell´Inps Veneto” diramato dopo la presentazione al Comitato regionale veneto.
Come noto, il 2012 sta già facendo registrare tutto il peso di nuovi dati più preoccupanti dell´anno scorso, che era iniziato con una buona dose di speranza salvo registrare la nuova crisi con il secondo semestre, pur con dati finali migliori in ogni caso del 2010. Ma è la somma di più anni “magri”, con l´accumularsi di chiusure di aziende e di contrazioni del mercato, che si fa sentire con il suo peso sul sistema di tutela sociale del Veneto. L´Inps ha infatti registrato «un rilevante incremento delle domande di intervento del Fondo di garanzia per il pagamento del Tfr-trattamento di fine rapporto e delle ultime mensilità di retribuzione dei lavoratori»: si è passati da 5.609 a 8.135, con una crescita del +31,32%. Nello stesso tempo sono aumentate via via, con gli stati di crisi di aziende, le domande di mobilità, e l´Inps veneto guidato dal direttore Antonio Pone è riuscito a far fronte alla mole di lavoro, pur con un calo di personale.
La manovra del 2010, con l´innalzamento dei requisiti, si è poi fatta sentire sulle pensioni: quelle liquidate nel 2011 sono il 20% in meno dell´anno prima, e con la manovra “salva Italia” caleranno ancora.
Come emerge dal grafico, sono rilevanti anche i dati sulle domande di invalidità civile. Nel 2010 erano calate, ma il 2011 «inverte la tendenza – segnala l´Inps – e fa registrare un aumento del numero delle domande che passano da 64.718 a 71.145: +9,93%. Regge il numero di aziende che versano correntemente contributi (-0,85% rispetto al 2010).
Il Giornale di Vicenza – 27 ottobre 2012