Con l’emendamento approvato oggi in consiglio regionale sulla combustione controllata sul posto di ramaglie, tralci e materiale vegetale residuo, il Veneto si allinea ad altre regioni che avevano già legiferato in merito responsabilizzando i Comuni sulle specificità del loro territorio. Lo afferma Coldiretti nell’apprendere il positivo epilogo della vicenda della bruciatura gli scarti derivanti dalle operazioni di potatura, sfalcio, manutenzione e cura della campagna.
Saranno le amministrazioni comunali, dunque, ad individuare le aree, il periodo, gli orari in cui sono consentiti i fuochi sul terreno nel rispetto delle normative vigenti. Di tutt’altra impostazione era, invece, la lettera inviata dagli uffici regionali a tutti i Sindaci che invitava ad applicare un provvedimento nazionale elencando addirittura le sanzioni anche penali. “E’ una prassi consolidata e rientra nel codice delle buone pratiche agricole” – spiega Coldiretti che ricorda quanto questo metodo a volte sia stato utile per fermare epidemie da parassiti delle piante anche in area urbana come il bruco americano e la Psa del kiwi. “La vigilanza da parte del produttore o del conduttore del fondo è una condizione necessaria in questi casi per evitare danni – commenta Coldiretti – ma come si applica in agricoltura sarebbe consigliato che la stessa attenzione e cura fosse riservata anche da parte di chi emana circolari che creano solo allarmismi aggravati da prese di posizione su stampa inutili. Diamo atto che la “politica del fare” ha reso giustizia al lavoro quotidiano della gente dei campi nell’interesse generale della collettività”.
21 marzo 2014