Il Corriere del Veneto. Prima ancora che l’obbligo vaccinale diventi realtà, la sola idea comincia a fare effetto. Oltre alle contestazioni di piazza, tra gli effetti in Veneto del dibattito sul tema c’è l’innalzamento dei numeri della campagna di immunizzazione. La stretta sul Green Pass dal 6 agosto anche per i viaggi oltre che per i locali è ancora un’ipotesi, dopo lo slittamento della discussione al Consiglio dei ministri di ieri, ma la sola possibilità che chi desideri salire a bordo di un treno o di un aereo a lunga percorrenza debba munirsi del contestato certificato ha funzionato meglio delle esortazioni alla responsabilità. I dati sulle prenotazioni dei vaccini parlano chiaro: rispetto alla scorsa settimana, il numero di chi ha preso appuntamento per farsi somministrare una dose sono cresciuti di un terzo.
Dopo un leggero calo nel fine settimana, infatti, gli appuntamenti registrati da Azienda Zero si sono stabilizzati attorno agli 11mila al giorno. Pochi giorni prima che nel dibattito politico spuntasse l’ipotesi dell’obbligo – con le annesse polemiche – se ne contavano solo 7mila. Insomma, più regole si prospettano all’orizzonte, più lievita il numero dei prenotati. Che di fronte allo spauracchio del pass non vogliono rischiare fuori dalla vita sociale dei cinema e dei locali e forse dei viaggi. Venerdì scorso, invece, si era assistito al record degli appuntamenti fissati per l’inoculazione, triplicati rispetto alla media: «34mila a fronte delle solite 8-10 mila», aveva rilevato l’assessora regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin, che aveva parlato di un dato «sbalorditivo». La tendenza al rialzo sarebbe un segnale positivo soprattutto in vista dell’inizio della scuola in presenza. É infatti il primo giorno di lezioni – il 13 settembre – il vero traguardo a cui arrivare immunizzati. E agosto sarà un mese decisivo per imprimere una svolta alla campagna per gli studenti.
Se, da un lato, un ragazzo su quattro appartenente alla classe d’età compresa tra i 12 e i 19 anni, quella degli alunni delle scuole secondarie, ha già ricevuto almeno una dose di vaccino, mancano all’appello ancora tre quarti della fascia degli studenti di medie e superiori. Secondo il monitoraggio di Fondazione Gimbe, quasi coincidente con i dati della Regione Veneto, il 73,7% dei ragazzi di quell’età non si è ancora presentato in un centro vaccinale. Solo uno su dieci, poi, ha completato il ciclo di vaccino con la seconda dose. La situazione migliora se si prendono in considerazione le altre fasce d’età: la metà di circa di ventenni e trentenni ha già ricevuto una dose di vaccino; la proporzione sale al 60% dei quarantenni e sfiora il 74% dei cinquantenni; per i sessantenni siamo attorno all’84%. Ma le percentuali non devono far abbassare la guardia. Ieri i nuovi casi di Covid erano 737, scoperti in un campione di 9.487 tamponi molecolari e 21.411 test antigenici. Cinque pazienti sono stati ricoverati.
L’estate avanza e i contagi crescono. L’incremento dei positivi lungo il litorale diventa preoccupante, non tanto per i numeri assoluti, per ora contenuti e gestibili, quanto per il trend che non mostra segni di rallentamento. «I contagi non si fermano, anche se non siamo nella situazione di mesi fa cominciamo a preoccuparci per un fenomeno che non accenna a regredire», dice il direttore dell’Usl 4 Veneto Orientale Mauro Filippi.
I dati parlano di un totale di 71 soggetti positivi da Bibione a Cavallino Treporti. La città con il maggior numero di contagi è Jesolo, che ne conta 47. Un dato che emerge proprio nel giorno in cui il report «Panorama turismo» dell’Osservatorio italiano Jfc, attraverso il parere espresso da un gruppo di 900 intervistati dai 16 anni in su, colloca Jesolo al terzo posto tra le destinazioni balneari capaci di garantire il più alto livello di sicurezza sanitaria e al primo tra le più divertenti staccando di circa 20 punti Riccione.
Seguono, per positivi, Eraclea con 12, Cavallino con 6, Caorle con 4 e San Michele al Tagliamento con 2. A questi vanno aggiunti quelli avvenuti alle feste o in spiaggia, dove ogni fine settimana si riversano migliaia di giovani, e registrati dalle altre Usl di residenza al rientro dal mare.
«La preoccupazione c’è sempre — commenta Roberta Nesto, sindaco di Cavallino Treporti e presidente della Conferenza dei sindaci della costa —. Ma resto fiduciosa e confido nell’attenzione delle persone, solo così non corriamo il rischio di mandare all’aria gli sforzi fatti finora».
Per contrastare la diffusione del virus l’azienda sanitaria ha avviato il servizio «Tamponi on the beach», un autobus si sposta lungo il litorale offrendo tamponi gratuiti. «L’iniziativa sta funzionando molto bene — continua Filippi — siamo riusciti a intercettare un buon numero di positivi, spesso asintomatici e giovani». L’arma principale contro il Covid restano però i vaccini. Nei giorni scorsi l’Usl ha attivato un numero verde (800462340) per consentire a turisti e non residenti di prenotare la dose: «Con l’introduzione dell’obbligo di esibire il Green pass per eventi e ristoranti — conclude il direttore generale — le prenotazioni hanno subito registrato una crescita».
Sempre ieri la Usl di Treviso si è trovata ad affrontare due nuovi focolai scaturiti in due locali notturni dell’hinterland trevigiano. Coinvolti 45 ragazzini, tutti giovanissimi; decine di persone sono state messe in isolamento, nonostante le difficoltà di tracciare per esteso i contatti.
Intanto, in parallelo alla crescita delle vaccinazioni, continua anche l’altro «effetto Green Pass», quello delle piazze arrabbiate che sabato scorso si erano organizzate in diverse città del Veneto. Dopo i controlli ai filmati delle telecamere, 14 partecipanti al corteo non autorizzato di Verona contro la misura sono stati identificati e sanzionati per mancato rispetto delle norme anti Covid. E domani i detrattori del certificato tornano alla carica a Padova. La manifestazione «Contro il Green Pass per la libera scelta» è prevista in centro nel pomeriggio, con destinazione Prato della Valle.