Dipartimenti di prevenzione al centro dei processi di razionalizzazione della spesa pubblica nella Regione Veneto. Va in questa direzione la mozione numero 180/2012 presentata il 18 ottobre scorso da sedici consiglieri regionali di tutti gli schieramenti sul “riordino delle competenze in materia di prevenzione”. Con l’intento di rivedere e migliorare “la funzionalità degli enti regionali operanti in tale settore, al fine di evitare duplicazioni e sovrapposizioni” e di adeguare la normativa regionale dettando disposizioni organizzative con specifico riferimento alle Ulss all’Arpav e all’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie. La mozione è per ora una proposta dei presentatori (primo firmatario il presidente della V commissione, Leonardo Padrin), deve essere ancora discussa e votata dal consiglio regionale.
Più nel dettaglio la mozione «impegna la Giunta regionale ad elaborare e a trasmettere alla Quinta Commissione consiliare entro novanta giorni dalla adozione della mozione uno specifico provvedimento ricognitivo delle attività svolte dalle Ulss per il tramite dei dipartimenti di prevenzione, dall’Arpav e dall’Izs; nel suddetto provvedimento la Giunta dovrà scindere le competenze in materia di prevenzione che devono necessariamente rimanere in capo ai soggetti pubblici per finalità connesse alla tutela della salute della popolazione da quelle che possono essere delegate a soggetti privati; contestualmente la Giunta dovrà formulare una proposta complessiva di azioni da intraprendere sia a livello normativo sia a livello organizzativo. Sotto quest’ultimo profilo dovrà essere proposta la conseguente riduzione delle dotazioni organiche degli enti suindicati».
«L’ipotesi di ulteriori tagli agli organici dei servizi, in una situazione già drammaticamente sottodimensionata – afferma Roberto Poggiani, segretario regionale Fvm – desta grande preoccupazione. La Regione Veneto ha già pesantemente anticipato i tagli della spending review e ulteriori contrazioni potrebbero preludere o al taglio delle prestazioni o uno scadimento del livello qualitativo della sanità veneta. Il sindacato vigilerà attentamente e si riserva da subito di adottare tutte le azioni che riterrà più opportune in difesa della salute pubblica e dei cittadini».
a cura Ufficio stampa del Sivemp Veneto – 31 ottobre 2012 – riproduzione riservata