Il calo delle temperature in Veneto causato dall’arrivo di ‘Ginevra’, perturbazione che interesserà il nord est fino al fine settimana, preoccupa gli imprenditori zootecnici che allevano polli, suini e conigli: riscaldare stalle e gli ambienti sta comportando maggiori costi energetici. Si tratta di un allarme che interessa una parte consistente del comparto che rappresenta il 40% della zootecnia nazionale.
L’attenzione è alta soprattutto per la fase di svezzamento degli animali e quindi per pulcini, suinetti che necessitano di un calore che deve raggiungere anche i 30 gradi avvalendosi pure del supporto di lampade a raggi infrarossi. Lo stesso problema interessa anche i florovivaisti e le colture orticole in serra. “Si tratta di un’altra mazzata all’agricoltura regionale – commenta Coldiretti Veneto – che si aggiunge alle difficoltà per le colture a pieno campo, siano esse a seminativo, orticole e frutticole. Per quest’ultime, in particolare, con l’eccesso d’acqua caduta e gli sbalzi climatici che si sono alternati negli ultimi due mesi, i danni continuano ad aumentare per la mancata allegagione e successiva cascola di frutti”. In alcune zone – evidenza Coldiretti – si registra la perdita totale di produzione di ciliegie, pesche, albicocche e kiwi. Per l’actinidia è ripresa la PSA una malattia che provoca la morte della pianta stessa.
fonte: Coldiretti Veneto – 25 maggio 2013