Si sono sentiti gabbati due volte. Prima dall’introduzione del super ticket, poi dall’ultimo ritrovato della Regione “per evitare i ritardi diagnostici”: l’utente fa di sua volontà il primo esame, poi gli eventuali approfondimenti scattano in automatico.
Prestazioni moltiplicate, conto moltiplicato. Non più i già amari 46,15 euro, ma anche 80,100 euro. Motivo? Anche se una ricetta può contenere sino ad otto prestazioni, in caso di ulteriori esami se ne genera un’altra, ed il gioco è fatto. Ricevuta alla mano, frotte di pazienti inviperiti hanno bussato alla porta del servizio consumatori del sindacato Uil per chiedere spiegazioni. Tutti avevano firmato quello che ritenevano fosse un banale “consenso per eventuali aggiunte di esami”: “L’esecuzione degli esami richiesti nell’impegnativa, a completamento dell’iter diagnostico e per approfondimento dei dati stessi _ si legge nel documento _ potrebbe rendere necessari ulteriori analisi. Le eventuali analisi di approfondimento, già concordate con i medici di medicina generale, verranno eseguite per evitare ritardi diagnostici, ulteriori richieste da parte del medico di fiducia e prelievi aggiuntivi”. Chiuse le motivazioni, la sorpresa: “A fronte di una sicura riduzione del disagio e perdita di tempo, potrà essere richiesto un ticket aggiuntivo”. Stessa musica per chiunque metta piede nel servizio pubblico, erogato da azienda ospedaliera, usl 16 e Iov. “Ci siamo ritrovati utenti spiega Stefano Tognazzo, segretario generale Uil funzione pubblica con conti che hanno superato i 100 euro. Già la gente ha maldigerito il super ticket di 5 o 10 euro introdotto quest’estate, questo però credo sia veramente troppo. Ci dicono che facciamo troppi esami, ma non posso far altro che consigliare ai pazienti di farsi già inserire l’eventuale approfondimento diagnostico nella stessa ricetta in cui viene richiesto il primo esame, in modo da salvarsi dalla doppia gabella. Come Uil ci siamo sempre opposti all’introduzione della maggiorazione regionale sul ticket nazionale. Gli operatori non possono far altro che attenersi alle direttive, ma ricordo che sono loro poi a dover subire le giuste rimostranze di chi si sente colpito due volte».
Mattino Padova di mercoledì 12 ottobre 2011,