Accolto il ricorso delle associazioni ambientaliste. L’assessore Stival: «Faremo istanza di revoca al Tar»
VENEZIA. Il Tar del Veneto ha accolto con decreto cautelare numero il ricorso presentato dalle associazioni contro la Regione Veneto per quanto riguarda il calendario della stagione venatoria 2012-2013. Lo rende noto l’europarlamentare dell’Idv Andrea Zanoni. «Domani saranno resi pubblici i dettagli della sospensione del calendario veneto – spiega – per il quale la Regione potrà eventualmente far valere le sue regioni solo tra un mese, ovvero nella Camera di Consiglio del 30 ottobre. Per Zanoni «si tratta di una vittoria inaspettata e strepitosa nei confronti dell’ingordigia dei cacciatori, una vittoria che mette in ginocchio l’intera stagione venatoria veneta e condanna l’intera Giunta Zaia che ha approvato il calendario».
Il ricorso, presentato da Lega Antivivisezione Lav, Wwf, Lipu, Lega Abolizione Caccia Lac e Legambiente, rappresentate dall’avvocato Valentina Stefutti, contestava la caccia a una ventina di specie di uccelli, tra i quali l’allodola, la marzaiola e la quaglia, nonchè a molte specie in periodo pre-nuziale e nel periodo in cui i piccoli sono ancora dipendenti dai genitori. «Adesso aspettiamo i dettagli che saranno pubblicati domani – conclude Zanoni – .Mi auguro che la Giunta Zaia si arrenda di fronte all’evidenza dell’illegittimità del calendario venatorio che hanno scritto a occhi chiusi sotto dettatura della lobby dei cacciatori».
«Chi tanto pontifica su presunte mancanze della Regione Veneto sul calendario venatorio siede da anni a Bruxelles e da anni non sembra essersi accorto, perchè nulla ha fatto, che il problema, non solo del Veneto ma anche di altre Regioni come Lazio, Campania e Puglia, si trova nella cosiddetta direttiva uccelli emanata dall’Europa nella notte dei tempi». Lo sottolinea l’assessore regionale alla caccia del Veneto Daniele Stival. «A noi – aggiunge Stival – si imputa di non avere un piano di gestione per alcune specie di fauna migratoria inserite nell’elenco europeo di quelle non cacciabili in assenza di un piano di gestione. Ma questa è una grave mancanza dell’Europa, non delle singole Regioni, perchè la fauna migratoria, in quanto tale, interessa numerosissimi Stati Europei e quindi, se un Piano deve esserci, questo deve essere europeo, non certo regionale e nemmeno nazionale». «Mi chiedo – prosegue l’assessore – dove sono stati in tutto questo tempo gli intrepidi difensori dei nostri cacciatori, e come mai non si siano accorti di questa assurdità cercando di porvi rimedio». «Comunque – conclude Stival – noi rimaniamo convinti delle nostre ottime ragioni e sulla base di queste abbiamo già praticamente definito l’istanza di revoca della sospensiva che stiamo per depositare al Tar».
Il Mattino di Padova – 7 ottobre 2012