Allarme Coldiretti, gli animali soffrono. Doccette per le mucche, ventilatori per i maiali. Tracheiti da aria condizionata ai cagnolini di casa. Ancora: cavallette e danni ai vigneti sui Colli Euganei.
L’eccezionale ondata di caldo africano di questi giorni non risparmia proprio nessuno. Dopo i numerosi malori dei giorni scorsi un po’ in tutte le province del Veneto, a lanciare l’allarme ora non sono solo i servizi sociali dei Comuni a tutela delle consuete categorie a rischio (bambini e anziani) ma anche allevatori, veterinari e imprenditori agricoli.
A sentire gli esperti del meteo avremo ancora un paio di giorni di afa e alte temperature. Tranquilli però, poi scatterà una nuova emergenza: i temporali, previsti per il fine settimana. E, appunto, nell’attesa della pioggia (e, forse, del conseguente abbassamento delle temperature) la Protezione Civile del Veneto ha emesso un bollettino di stato di «attenzione e di pre-allarme» da ieri pomeriggio fino alle ore 8 di venerdì per la possibilità di temporali anche violenti con grandine e forte vento.
Intanto però bisogna fare i conti con il termometro e con un’estate che, stando al calendario, deve ancora iniziare ma che ha già lasciato i primi segni. A farne le spese, come si diceva, non solo bambini e anziani sempre più nei parchi acquatici i primi e a spasso per i centri commerciali i secondi, ma anche gli animali. «Se ne parla poco – dice Maurizio Crema, responsabile dei Servizi Veterinari dell’Usl 16 di Padova – ma i nostri amici a quattro zampe soffrono le alte temperature come noi. Le regole da seguire sono semplici e proprio per questo facili da ricordare per chi a casa ha un cane o un gatto. Innanzitutto dar loro da bere quantità di acqua maggiori, non lasciare a lungo il cibo nella ciotola, attenzione agli sbalzi, quindi occhio agli impianti di aria condizionata che possono provocar loro fastidiose laringo-tracheiti». Chi soffre di più? «I gatti si regolano meglio, sono più autonomi. Forse i cani di grossa taglia hanno i problemi maggiori. E i cuccioli. Hanno la tendenza a fare molta attività fisica – precisa Crema – ma bisogna limitarli, anche nel gioco, altrimenti poi rischieranno di pagarne le conseguenze».
Se l’attenzione verso gli animali domestici dev’essere alta, stesso discorso si deve fare per gli animali da allevamento, mucche e maiali in primis. In questi giorni di gran caldo in molte aziende venete, soprattutte delle province di Padova, Rovigo e Verona, sono già partite le misure anti afa: ventilatori e doccette per le mucche, condizionatori per i maiali.
Il cosiddetto stress da caldo si traduce in numeri ben precisi. Ogni singolo animale – riferisce la Coldiretti padovana – arriva a bere 140 litri di acqua, contro i 70 dei periodi più freschi. E caldo, ad esempio per le mucche, significa meno produzione di latte (20-30 per cento in meno in meno rispetto alla media giornaliera) e meno cibo assunto (anche il 40% in meno di una nomale razione) con le conseguenze che è facile immaginare.
«Per fortuna nella mia azienda anni fa ho fatto un investimento importante e adesso ho la possibilità di attivare le docce e i ventilatori – dice Francesco Dellai che a Carmignano di Brenta alleva qualcosa come duecento capi – altrimenti con questo caldo sarebbe veramente il disastro. Il clima ideale per loro è tra i 22 e i 24 gradi. Una soglia non facile da mantenere con l’ondata africana degli ultimi giorni. Certo – sospira – per poterlo fare i costi aumentano…».
Il Corriere del Veneto – 20 giugno 2013