Un testo light, destinato a diventare un po’ più robusto in Parlamento. Ma senza «erosioni» della manovra, come ha detto a chiare lettere il premier Mario Monti. Il ‘milleproroghe’ sarà varato domani, insieme al decreto sul rifinanziamento delle missioni internazionali di pace, dal Consiglio dei ministri nella sua configurazione abituale, anche se più snella, priva quindi dei mini-ritocchi sulle pensioni rimasti fuori dal pacchetto di modifiche al decreto ‘salva Italia’ apportate dalla Camera. Mini-ritocchi che però sono destinati ad essere recuperati durante l’esame del provvedimento in Parlamento. Ecco la bozza presentata in pre Consiglio dei ministri
Intanto oggi pomeriggio Palazzo Madama darà il via libera definitivo alla manovra su cui ieri sera il Governo ha posto la fiducia tra le dure proteste, con tanto di striscioni e fischietti, della Lega, subito stigmatizzate dal presidente del Senato, Renato Schifani: «Vergognatevi», ha detto rivolto ai senatori del Carroccio.
Il testo di partenza del milleproroghe, dunque, conterrà solo le tradizionali proroghe di fine anno, a cominciare dallo slittamento al 31 dicembre del 2012 del termine per le assunzioni autorizzate, e per concorso, della pubblica amministrazione e del mantenimento in carica fino al 31 marzo 2012 dei vertici di Enpals e Inpdap per gli adempimenti collegati alla chiusura dei bilanci prima della fusione dei due enti previdenziali nel super-Inps. Per l’attenuazione dell’impatto delle nuove regole previdenziali sui lavoratori ‘precoci’ (e forse su tutti gli under 62 che optano per l’uscita anticipata con il solo canale contributivo) occorrerà pertanto attendere il passaggio del decreto in Parlamento facendo leva su emendamenti al disegno di legge di conversione. Che potrebbero servire anche per bloccare definitivamente il beauty contest per le frequenze della tv digitale.
A lasciare intendere che il milleproroghe assorbirà altre misure è stato il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda: «All’inizio sarà un piccolo bruco – ha detto a margine degli auguri del presidente del Senato Schifani con la stampa parlamentare – che poi diventerà un millepiedi».
Per preservare il decreto ‘salva Italia’ da qualsiasi tentazione di intaccarne i saldi anche dopo l’ok del Parlamento, Mario Monti si è presentato ieri mattina inaspettatamente alla riunione del pre-consiglio dei ministri (almeno negli ultimi anni è la prima volta per un premier) nel corso della quale il sottosegretario alla Presidenza, Antonio Catricalà, insieme ai tecnici dei vari ministeri stava affrontando le questioni legate alla stesura del milleproroghe. «Non è che ci sono cose che erodono la manovra?», ha chiesto il premier con il pretesto di formulare ai presenti gli auguri di Natale. Chiaro il messaggio di Monti: la manovra deve continuare a restare blindata anche dopo il disco verde delle Camere e quindi anche nel momento in cui venissero adottate modifiche al milleproroghe nel suo cammino parlamentare.
Intervenendo in sede di replica in Aula al Senato, prima che il ministro Giarda formalizzasse la fiducia sulla manovra lorda da 34,9 miliardi su cui si è scatenata la bagarre della Lega, il viceministro dell’Economia, Vittorio Grilli, ha ribadito che il decreto ‘salva Italia’ poggia sui «tre pilastri che hanno animato l’azione dell’Esecutivo: rigore, crescita ed equità. Il Governo ? ha proseguito ? ribadisce che questo triplice obiettivo non si esaurirà con questo provvedimento ma continuerà a essere perseguito con costanza e metodicità anche nei successivi provvedimenti che verranno adottati». A questo proposito Grilli ha fatto esplicito riferimento al pacchetto liberalizzazioni. Il viceministro ha poi auspicato un confronto costruttivo in Parlamento sulla crescita e ha affermato che «l’effettiva implementazione della spending review sarà lo strumento fondamentale per portare ulteriori risparmi permanenti e strutturali».
Quanto alla manovra, resta dunque confermato in toto il testo modificato dalla Camera: dalle leggere attenuazioni sulle pensioni e sull’Imu sulla prima casa alla tassa sull’anomimato e al bollo sul deposito titoli. Sul fronte milleproroghe vengono anche prorogati a tutto il 2012 l’incarico del commissario straordinario della Cri, Francesco Rocca, e al 30 giugno prossimo il termine per il varo del decreto anti-taxisti abusivi.
Monti: milleproroghe non eroda la manovra
Non ci saranno modifiche della manovra nel decreto milleproroghe che venerdì approderà al Consiglio dei ministri assieme a un decreto per il rifinanziamento delle missioni all’estero. A fissare la linea è stato lo stesso presidente del Consiglio, Mario Monti, che oggi è intervenuto alla riunione del preconsiglio di Palazzo Chigi, spiazzando i tecnici dei vari dicasteri riuniti intorno a un tavolo.«Non è che ci sono cose che erodono la manovra?», è stata la domanda rivolta dal professore ai presenti. E la risposta è arrivata dal sottosegretario Antonio Catricalàche ha rassicurato il premier sul fatto che il provvedimento non conterrà «sorprese».
Nel milleproroghe nessuna correzione alla manovra
Non ci sarà dunque nel Dl di fine anno alcun correttivo previsto originariamente nella manovra fatta salva una modifica alla norma che prevede la razionalizzazione degli enti previdenziali. Entrerà, infatti, nel milleproroghe la disposizione secondo cui gli gli organi dell’Inpdap e dell’Enpals, soppressi dal primo gennaio per poi confluire nell’Inps,
resteranno in carica fino alla chiusura dei bilanci dei due enti. E comunque non oltre il primo aprile 2012. La proroga servirà a coprire «esclusivamente le attività legate alla chiusura dei bilanci: tali attività sono necessarie per giungere alla effettiva conclusione delle gestioni soppresse nel rispetto del termine fissato dalla norma (31 marzo 2012)».
Blocco sfratti slitta a fine 2012
Sempre nel menù del decreto di fine anno dovrebbe poi entrare anche il differimento, al 31 dicembre 2012, dell’esecuzione degli sfratti «riguardanti particolari categorie sociali disagiate residenti nei comuni capoluoghi di provincia, nei comuni con essi confinanti con popolazione superiore a 10mila abitanti e nei comuni ad alta tensione abitativa».
Social card anche per il prossimo anno
Spazio, inoltre, alla proroga per tutto il 2012 della sperimentazione in materia di programma «carta acquisti». La disposizione non comporta nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica: lo stanziamento di 50 milioni era stato già previsto dalla disposizione che si intende prorogare. Sempre nel Dl è previsto la proroga dell’incarico del commissario straordinario della Croce Rossa Italiana, Francesco Rocca, fino alla data di ricostituzione degli organi statutari a conclusione del riassetto organizzativo. E comunque non oltre il 31 dicembre 2012.
Via libera alla proroga per le assunzioni della Pa
Il decreto all’esame del Cdm di venerdì dovrebbe poi prevedere la possibilità per le amministrazioni statali, compreso il personale del comparto sicurezza, agenzie ed enti pubblici non economici, compresi gli enti di ricerca, di poter effettuare le assunzioni autorizzate (o in corso di autorizzazione) fino al 31 dicembre 2012.
Un anno in più per le verifiche sismiche
Nella bozza del Dl è poi contemplata la dilazione di un anno per le attività connesse alle verifiche sismiche. È già istituito un apposito Fondo per contribuire alla realizzazione di interventi infrastrutturali, con priorità per quelli connessi alla riduzione del rischio sismico. Sempre nel Dl dovrebbe essere inoltre prevista lo spostamento a fine 2012 della variazione catastale degli immobili rurali. La proroga – spiega la relazione – risponde all’esigenza di assegnare ai soggetti interessati alla presentazione delle domande per il riconoscimento della ruralità degli immobili, nel rispetto delle prescritte condizioni di legge, un termine effettivamente congruo, altrimenti risultando vanificata la possibilità.
Venerdì decreto mille proroghe in Cdm. Nel menu le pensioni dei lavoratori precoci e le uscite anticipate
Avanza a grandi passi l’attenuazione dell’impatto della riforma previdenziale sui lavoratori ‘precoci’. Il Governo sta provando ad accelerare il più possibile i tempi del varo del decreto milleproroghe, che dovrebbe ottenere l’ok del Consiglio dei ministri già venerdì, forse insieme a un decreto «ad hoc» sulle missioni internazionali di pace, e sta valutando la possibilità di sfruttare questo ‘treno legislativo’, quanto meno in sede di disegno di legge di conversione, per salvaguardare maggiormente chi ha cominciato a lavorare a 15-16 anni di età. Possibile un ulteriore alleggerimento (o un azzeramento) delle penalizzazioni per tutti gli under 62 che optano per l’uscita anticipata con il solo canale contributivo (42 anni e 1 mese per gli uomini e 41 anni e 1 mese per le donne).
Intanto diventa quasi certo il ricorso alla fiducia al Senato sulla manovra ‘salva Italia’, che potrebbe essere formalizzata già oggi.
In caso ogni il decreto, su cui le commissioni Bilancio e Finanze di palazzo Madama hanno lavorato fino a tarda notte per concluderne l’esame e consegnarlo oggi all’Aula dove tra domani e venerdì riceverà l’ok definitivo, resta blindato. «Per ulteriori correttivi non c’è spazio, vedremo più avanti», ha ribadito ieri il viceministro dell’Economia, Vittorio Grilli, confermando implicitamente la possibilità di recupero di alcuni dei ritocchi accantonati nei provvedimenti in arrivo.
Monti in visita all’Economia: lotta all’evasione e catasto
Sulle liberalizzazioni la partita si riaprirà con il piano organico al quale sta lavorando il Governo. Sull’attenuazione delle nuove regole pensionistiche sui ‘precoci’, e forse sulle penalizzazioni di tutti gli under 62 (su questa questione restano però delle incertezze), il Governo sta invece provando a sfruttare il treno del Milleproroghe, ma resterebbe complicato collegare i ritocchi previdenziali a una proroga di termini. Anche per questo motivo il ‘ripescaggio’ potrebbe avvenire in Parlamento facendo leva sul disegno di legge di conversione del decreto. Che dovrebbe essere comunque essere varato venerdì in forma ligt (alcune proroghe sono state inserite nella manovra). Queste questioni almeno in parte sarebbero state affrontate ieri al Tesoro in un incontro tra Mario Monti e Grilli. Il premier ha poi incontrato, anche per il tradizionale scambio di auguri, i capi dei dipartimenti e i direttori generali del ministero.
I nuovi mini-ritocchi sulle pensioni andrebbero incontro agli ordini del giorno già presentati alla Camera dal Pd, che si accinge a ripresentarli anche al Senato. Proprio sugli ordini del giorni continua a Palazzo Madama il braccio di ferro tra i partiti e il Governo. Già ieri sera il Governo ha recepito in commissione un ordine del giorno della Lega sul testo agli stipendi Rai (non possono superare quelli del Parlamento). Pd, Idv e Lega poi riproporranno in Aula un ‘odg’ sulle frequenze tv (stop al beauty contest) non gradito al Pdl così come quelli sulle liberalizzazioni delle professioni o sull’accordo con la Svizzera per tassare i capitali italiani depositati nelle banche elvetiche. L’Udc riproporrà quello sull’Imu sugli edifici rurali mentre il Pd spingerà anche per il commissariamento della Rai in vista della riforma. Pd e Pdl non hanno comunque presentato emendamenti. Complessivamente i correttivi depositati sono stati 180: 60 dalla Lega, critica sull’ipotesi di fiducia, e 46 all’Idv. Tutti senza alcuna chance.
I RITOCCHI
«Precoci»
Il Governo è orientato a recepire le richieste dei partiti, in primis del Pd, per attenuare l’impatto della riforma previdenziale sui lavoratori che hanno cominciato a lavorare a 15-16 anni di età. Il tentativo è di inserire una norma ad hoc nel decreto milleproroghe che dovrebbe essere varato venerdì. Se l’operazione non dovesse essere subito possibile, si farebbe leva in Parlamento sul disegno di legge di conversione del Dl
Penalizzazioni «under 62»
Possibile, ma non sicuro, anche un ulteriore alleggerimento (o azzeramento) delle penalizzazioni di tutti gli under 62 che optano per la pensione anticipata con il solo canale contributivo (42 anni e 1 mese)
Ilsole24ore.com – 21 dicembre 2011