La sottovalutazione dei casi di infezioni da Sars-CoV-2, in generale, e la percentuale molto ridotta di casi sottoposti a sequenziamento, nella maggior parte dei paesi dell’Unione europea, possono portare a una grave sottovalutazione dei numeri reali della diffusione di VOC 202012/01, 501Y, P.1 e altre potenziali varianti che possono contribuire a innescare rapidi cambiamenti epidemiologici. A lanciare l’allarme è il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) con il nuovo rapporto di aggiornamento della valutazione del rischio (“Risk related to the spread of new SARS-CoV-2 variants of concern in the EU/EEA”) pubblicato il 21 gennaio.
Sintesi
I virus cambiano costantemente attraverso la mutazione e le variazioni del virus SARS-CoV-2, a causa dei processi di evoluzione e adattamento, sono stati osservati in tutto il mondo. Alcune mutazioni o combinazioni di mutazioni possono fornire al virus un vantaggio selettivo, come una maggiore trasmissibilità o la capacità di eludere la risposta immunitaria dell’ospite. Nell’aggiornamento Ecdc riporta nuove informazioni sulla diffusione di tre varianti di virus (VOC 202012/01, 501Y.V2 e variante P.1). Queste varianti sono considerate preoccupanti a causa delle mutazioni che hanno portato ad una maggiore trasmissibilità e al deterioramento delle situazioni epidemiologiche nelle aree in cui si sono recentemente stabilite.
Sulla base delle nuove informazioni, il rischio associato all’introduzione e alla diffusione nella comunità di varianti di preoccupazione è stato aumentato a alto/molto alto e le opzioni di risposta sono state adeguate alla situazione attuale.
Varianti che preoccupano
VOC 202012/01 è stato segnalato come elemento di preccupazione per la prima volta nel sud del Regno Unito (UK) nel dicembre 2020. Il primo campione in cui è stato possibile identificarla è stato fatto risalire a settembre 2020. Da allora, è diventato il predominante variante circolante nel Regno Unito. È caratterizzato da una trasmissibilità notevolmente aumentata, che ha contribuito ad aumentare l’incidenza, i ricoveri e la pressione sul sistema sanitario dalla seconda metà di dicembre 2020.
La variante 501Y.V2 è stata identificata per la prima volta in Sud Africa nel dicembre 2020, dove ora è la variante più diffusa. I risultati preliminari indicano che questa variante può anche avere una maggiore trasmissibilità. Tuttavia, come per VOC 202012/01, in questa fase non è chiaro se la variante 501Y.V2 provochi un cambiamento nella gravità della malattia. Al 19 gennaio 2021, 501Y.V2 è stato identificato in 10 paesi dell’UE / SEE. Un cluster di questa variante è attualmente allo studio in Francia.
La variante P.1 è stata finora identificata solo in Brasile e nei viaggiatori dal Brasile (principalmente dallo Stato di Amazonas) segnalati in Giappone e Corea del Sud.
La sottovalutazione delle infezioni da SARS-CoV-2 in generale e la percentuale molto ridotta di casi sottoposti a sequenziamento nella maggior parte dei paesi dell’UE/SEE, possono portare a una grande sottovalutazione del numero reale di VOC 202012/01, 501Y, Infezioni V2 e P.1 e altre potenziali varianti che possono contribuire a rapidi cambiamenti epidemiologici.
Rischi associati alle varianti di virus e raccomandazioni agli Stati membri
Gli Stati membri devono continuare a monitorare i cambiamenti locali nei tassi di trasmissione o nella gravità dell’infezione per identificare e valutare la circolazione e l’impatto delle varianti. Al fine di rilevare l’introduzione di varianti note, nonché l’emergere di nuove varianti, gli Stati membri devono aumentare il livello di sorveglianza e sequenziamento di un campione rappresentativo di casi di COVID-19 diffusi a livello comunitario.
I laboratori vanno potenziati per aumentare il turnover delle analisi. In particolare devono aumentare la capacità di sequenziamento facendo uso di tutta la capacità di sequenziamento possibile da laboratori clinici, diagnostici, accademici e commerciali in diversi settori.
Le autorità nazionali devono essere pronte a far rispettare misure ancora più rigorose, comunicando e impegnandosi con la popolazione per incoraggiandone il rispetto.
Al fine di rallentare l’importazione e la diffusione delle nuove varianti preoccupanti della SARS-CoV-2, l’ECDC raccomanda di evitare viaggi non essenziali.
Gli Stati membri devono preparare i propri sistemi sanitari a un’ulteriore escalation della domanda a causa della maggiore trasmissibilità delle nuove varianti di preoccupazione.
Se possibile va accelerato il ritmo della vaccinazione per i gruppi ad alto rischio, come gli anziani e gli operatori sanitari. In questa fase, la vaccinazione dovrebbe concentrarsi sulla protezione delle persone più a rischio di malattie gravi e sulla riduzione della morbilità, della mortalità e del carico sui sistemi sanitari.
Attento monitoraggio dell’efficacia del vaccino
La valutazione del VOC 202012/01 suggerisce che l’immunità incrociata è presente, mentre le indagini sulle altre varianti preoccupanti sono ancora in corso. Gli Stati membri dovrebbero monitorare l’efficacia del vaccino per queste nuove varianti. Le infezioni improvvise dovrebbero essere registrate, investigate attentamente e segnalate alle agenzie di sanità pubblica e di regolamentazione per consentire una panoramica a livello nazionale e dell’UE. Inoltre, gli Stati membri dovrebbero studiare le opzioni per un uso ottimale del numero limitato di dosi di vaccino.
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