Il Corriere della Sera. Vacanze e varianti. Due concause della ripresa dei contagi anche in Italia che — e non è un caso — riguardano soprattutto i giovani: si attende una valutazione più precisa dell’Istituto superiore di sanità, ma il virus ora colpisce soprattutto tra i 30 e i 40 anni. Le classi d’età percentualmente meno protette dal vaccino. I giovani si difendono meglio: mentre i positivi salgono, rimangono bassi i numeri che fotografano l’impatto su terapie intensive (ieri 8 ingressi, valore stabilmente in calo da tre mesi) e reparti ordinari degli ospedali. Sempre meno i decessi: ieri 13. Ma a far paura è la circolazione incontrollata del ceppo variato del virus, con i più giovani come vettori.
I nuovi positivi al Covid sono 1.394. Cioè di più del giorno precedente e oltre quota mille per il secondo giorno consecutivo. Sale, naturalmente, l’indice di positività, ora allo 0,8%, e nonostante si eseguano più tamponi rispetto alle ultime settimane, il numero dei contagiati potrebbe essere ancora sottostimato. Il monitoraggio indipendente della fondazione Gimbe calcola nel 5% in più l’incremento dei casi dell’ultima settimana (dal 30 giugno al 7 luglio) rispetto ai sette giorni precedenti.
«Quest’estate, se vuoi viaggiare, pensa attentamente se è davvero necessario. Se decidi di farlo, viaggia in sicurezza e sapendo che non è esente da rischi», il testo fatto circolare ieri su Twitter dall’ufficio regionale europeo dell’Organizzazione mondiale della sanità. Immediatamente ripreso dal ministro della Salute. «Le parole dell’Oms — ha dichiarato Roberto Speranza — sono quelle che ripeto da sempre: la pandemia non è finita, dobbiamo avere grande prudenza e attenzione soprattutto per le varianti che sono elementi di ulteriore preoccupazione in un quadro che va seguito con grande attenzione».
Un quadro che è sì «notevolmente migliore rispetto a quello che abbiamo conosciuto nei mesi precedenti», come sostiene Speranza, ma è in evoluzione. Anzi, in peggioramento. Anche l’Associazione italiana di epidemiologia lo rappresenta. «C’è stata un’inversione di tendenza negli ultimi giorni — rileva la presidente dell’Aie, Lucia Bisceglia —. L’indice di replicazione diagnostica sale costantemente dal 20 giugno. In undici regioni ha superato la soglia di 1. Sono chiari segnali di ripresa della circolazione virale. Come l’anno scorso, dopo un mese dall’allentamento delle misure di restrizione e all’inizio dell’estate».
Di più gli epidemiologi non dichiarano. Ma la voce che circola sempre più insistente è: la combinazione tra la caduta del divieto di indossare la mascherina, la ripresa dei viaggi e la variante Delta può rivelarsi micidiale. In Sicilia, prima per nuovi casi in Italia ieri (218) il tasso di positività è schizzato all’1,8%. «Abbiamo intercettato e confinato i passeggeri di una nave da crociera, tutti infettati, presumibilmente da una comitiva di spagnoli», dice Mario La Rocca, direttore del dipartimento Salute della Regione. E sono almeno 30 i ragazzi, provenienti da tutta Italia, risultati positivi dopo una vacanza organizzata in Puglia, a Manfredonia. Il ministero della Salute ha segnalato il focolaio alle Regioni, che stanno provvedendo a rintracciare e mettere in isolamento chi può aver avuto un contatto.
Prudenza, quindi. E vaccini. La strategia, l’unica a disposizione, è quella di proseguire la campagna che, complice la voglia di vivere un’estate normale, rischia di segnare il passo. «Raccomandiamo di rimodularla — dice Bisceglia dell’Aie — concentrando le risorse su over 50 e vulnerabili». Perché certo, fin quando colpisce i giovani, il Covid fa meno danni. Ma se inizia a circolare vorticosamente, finirà con l’arrivare anche a chi ha una risposta immunitaria più debole. Il ministro per l’Istruzione, Patrizio Bianchi, non accoglie la richiesta dei presidi a obbligare i docenti No Vax. «Nessun obbligo, ma un forte appello alla solidarietà», ribadisce. Sperando che basti.