Il Sole 24 Ore. Nel prossimo fine settimana saranno consegnate «circa tre milioni di dosi per arrivare a un totale di 14 milioni 170mila». Ad aprile, poi, sono previste a destinazione «otto milioni di dosi». Per il generale Francesco Figliuolo, commissario straordinario di governo, ieri in audizione in Parlamento davanti alle commissioni riunite Affari sociali, «c’è un cambio di passo nella camppagna vaccinale». Le disdette e lo scetticismo per AstraZeneca «sono arrivate fino al 20% ma poi sono state riassorbite».
Però AstraZeneca «va utilizzato solo per le persone al di sopra dei 60 anni» mentre per casi specifici la somministrazione può avvenire a discrezione del medico: così ha deciso l’accordo raggiunto all’unanimità tra il ministro della Salute tedesco, Jens Spahn, e i rappresentanti dei Länder. Una decisione analoga l’ha presa in precedenza la Francia.
Figliuolo ha sottolineato come siamo già arrivati «a picchi di 250mila vaccinazioni al giorno». Ma domenica scorsa sono scesi a 150mila, le burocrazie regionali la domenica sono meno impegnate. Figliuolo e il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, anche lui in audizione parlamentare, oggi saranno in Lombardia. Il generale con un’ordinanza ha disposto la somministrazione dei vaccini non solo ai residenti ma anche dei domiciliati per motivi di lavoro o assistenza familiare. I punti vaccinali aumentano e ora sono «eleggibili 420 siti tra grande distribuzione e aziende». Spunta poi un piano vaccini per i migranti: lo ha reso noto in audizione il generale Mimmo Ciotti, direttore operativo della struttura commissariale. Nei giorni scorsi si è svolta al Mef una riunione con i rappresentanti dell’Interno, Sogei, Agenzia delle Entrate, ministero Salute e ufficio del commissario. Per definire tempi e modalità di vaccinazione di una platea ampia, a rischio soprattutto nei centri più affollati. «La procedura è in corso di elaborazione» ha spiegato Ciotti.
Correre nelle vaccinazioni è cruciale per provare ad arginare un virus che si fa sempre più insidioso. È di ieri il nuovo report dell’Iss sulle varianti con quella inglese responsabile di quasi 9 casi su 10 di Covid (l’86,7% contro il 54% del 18 febbraio): una mutazione questa che corre con una velocità di trasmissione maggiore del 37% oltre che una maggiore letalità. La variante brasiliana invece, ha mantenuto una prevalenza pari al 4% (era al 4,3%) ma ora oltre che in Umbria, Toscana e Lazio, è segnalata anche in Emilia. La “sudafricana”, quella che minaccia di più l’efficacia dei vaccini, è infine al momento solo allo 0,1%.