La rapidità di diffusione del virus ha insospettito le autorità, che hanno sottoposto a screening decine di persone tra insegnanti, genitori e bambini di Corzano, piccolo paese della pianura bresciana. Dopo aver registrato 101 nuovi contagi in soli dieci giorni, pari al 7% degli abitanti, è arrivata la conferma di laboratorio: si tratta della variante inglese del Covid-19.
In tutta la provincia di Brescia, che da settimane registra contagi pari o superiori a Milano pur avendo un terzo degli abitanti, c’è un focolaio collegato alla mutazione nata nel Regno Unito. Il laboratorio di Microbiologia degli Spedali Civili di Brescia ha sequenziato il genoma di un campione di tamponi infetti: tutti e 14 i casi inviati dal paesino bresciano hanno evidenziato la mutazione inglese del Sars-Cov-2. Dall’asilo alle medie, ogni scuola è stata chiusa. L’unico bar di Corzano ha la serranda abbassata. Ci sono più di 250 persone in isolamento: il focolaio, nato tra asilo ed elementari, si è sviluppato rapidamente. Sarà ora compito della Regione capire in quali altri Comuni fare ulteriori analisi, non solo nel Bresciano.
Sempre ieri l’ospedale di Varese avrebbe isolato il primo caso di variante sudafricana del Sars-Cov-2 osservato, ad oggi, in Italia. Ad essere risultato positivo è un uomo atterrato a Malpensa con un volo partito dall’Africa. «Abbiamo identificato la presenza di alcune mutazioni che sono tipiche della variante sudafricana in un frammento del genoma del virus» conferma il professor Fabrizio Maggi, a capo del laboratorio di Microbiologia dell’Asst Sette Laghi, che già oggi invierà il materiale all’Istituto superiore di Sanità per la conferma ufficiale.
Il sindaco di Corzano
«Qui tutto è partito da una scuola, il problema è che quasi tutti i bimbi erano senza sintomi»
Le mutazioni del Sars-Cov-2 preoccupano perché più si diffondono, maggiore è la probabilità che i vaccini oggi in commercio non siano in grado di fornire un’adeguata risposta immunitaria. E mentre la Lombardia si trova in zona gialla da alcuni giorni, nel Bresciano ci sono sindaci che sono stati costretti a chiudere le scuole. Nel paesino di Corzano la variante inglese è ormai dominante. Solo sfiorato dalla pandemia nel 2020, in questo comune i problemi iniziano il 24 gennaio: in una scuola si contano 24 positivi tra alunni e insegnanti. Ats decide di tracciare 189 «contatti» e scopre altri 139 contagi, non tutti residenti nel comune. Il problema vero è che «tra i bambini quasi nessuno aveva sintomi, fare prevenzione così è difficile. Per fortuna — spiega il sindaco Giovanni Benzoni — abbiamo cinturato il paese in fretta per evitare che il contagio raggiungesse gli anziani: a oggi solo una persona è ricoverata».
A livello nazionale l’ultimo bollettino conferma un peggioramento: i nuovi contagi sono 13.189 (3.529 più di lunedì), ma con più tamponi effettuati (279.037) che hanno dato il 4,7% di positività. I decessi restano alti: +477. Sono quasi 16 mila le persone guarite, mentre i cittadini attualmente positivi sono 434.722. Nelle terapie intensive i pazienti Covid sono in media il 26%, ma in otto regioni (Umbria, Trento, Puglia, Friuli, Bolzano, Lazio, Lombardia e Marche) la quota è superiore alla soglia critica del 30%.