Da tutta Italia email in redazione, alla Lac Veneto e in Comune. È salita a 5 mila 500 euro la taglia su chi ha ucciso Rocco ai “Vegri”. Il sindaco Neri: «Ci costituiremo parte civile se ci sarà il processo»
Cuccioli di segugio italiano, della stessa razza di Rocco Valdagno. Caccia al killer di Rocco. Appelli arrivano da tutta Italia. In redazione sono giunte numerose email, per chiedere di stanare il responsabile dell’uccisione del segugio: in contrada Vegri è stato colpito con 4 fucili di diverso tipo. Una fine che sul sito del nostro Giornale, ieri ha catturato l’attenzione di numerose persone superando quota 180. Intanto, la taglia aumenta ancora: ora è a 5 mila 500 euro. Dopo i mille euro della Lac, continuano ad arrivare offerte in denaro per incrementare la ricompensa.
RICHIESTA. L’uccisione di Rocco ha fatto scatenare gli amanti degli animali. Da varie città italiane, via email sono arrivati appelli al sindaco, Alberto Neri, perchè «si adoperi affinchè il colpevole venga punito e si impegni a costituirsi parte civile in un eventuale processo». Pronta la risposta del primo cittadino: «È stato un reato inaccettabile che disapprovo pienamente -afferma-. L’Amministrazione comunale, vista la particolare crudeltà dell’episodio, farà quanto possibile e se ci saranno gli estremi non si esiterà a prendere parte al procedimento. Quanto accaduto è un danno all’immagine della nostra città».
Poi sono arrivate le proteste, decine e decine di lettere, mail e messaggi via facebook che chiedono giustizia per Rocco. «In risposta alle numerose lettere inviatemi da cittadini valdagnesi e da tutta Italia – ha spiegato il sindaco – voglio dire che il deplorevole episodio di violenza contro il cane Rocco, accaduto a Valdagno, va condannato pienamente. Il fatto che l’uccisione dell’animale, in un modo così brutale peraltro, sia avvenuta in un piccolo centro abitato è cosa ancor più grave». «Ci stiamo quindi informando dettagliatamente sull’accaduto – ha sottolineato Neri – e invito chiunque sappia qualcosa in merito a rivolgersi ai Carabinieri».
La notizia dell’uccisione di Rocco, animale giovane e benvoluto, «per colpa di quello che considero un atto di viltà ed estrema stupidità – afferma il sindaco – sta creando inoltre un grande danno d’immagine alla città di Valdagno, danno che non meritiamo».
LAC. La casella di posta elettronica della Lega abolizione caccia è piena di messaggi. Anche di persone che offrono piccole somme da aggiungere alla taglia messa a disposizione di chi fornirà il nome del responsabile dell’uccisione di Rocco. Ieri altre 2 donazioni di 500 euro sono giunte da Valdagno: una è arrivata da una signora che il segugio di tre anni lo conosceva bene, perchè come ha raccontato Andrea Zanoni, presidente regionale della Lac, «quando andava in contrada, gli portava da mangiare». Fino a quando non gli hanno sparato, uccidendolo.
TIRO AL BERSAGLIO. Alle munizioni da caccia agli uccellini, da caccia alla lepre e di un fucile ad aria compressa (rinvenute nel corpo del cane con le radiografie effettuate dai volontari dell’Enpa) si è aggiunta una pallottola usata per la caccia agli ungulati, non rinvenuta, che ha provocato la ferita letale per l’animale. «Gli ostacoli alle indagini sono da imputare al legislatore – sbotta Zanoni -. Con la legge sulla caccia del ’92 non si sono più posti limiti al numero di armi che è possibile detenere sentenziando l’impossibilità di fare controlli. Ce ne sono troppe in circolazione».
Il Giornale di Vicenza
16 dicembre 2010