IL CASO. Replica di Cgil, Cisl e Uil all’accusa del Centro diritti del malato. I sindacati: «Chi è allo sportello è il capro espiatorio del malumore degli utenti per aumenti di ticket, liste d’attesa e burocrazia lenta»
«Maleducazione in corsia e agli sportelli? Servono corsi anti stress». Alle accuse del tribunale dei diritti del malato i sindacalisti di valle rispondono con lezioni di bon ton. Dal bilancio del centro di via Galilei, guidato dal Giampietro Massignani, è emerso che il 50 per cento delle lamentele presentate dagli utenti riguardano il comportamento scorretto degli operatori ospedalieri. «Il personale è usato come “pungiball” dagli utenti in un clima di malessere sociale che di questi tempi ha investito la pubblica amministrazione»: sono tutti sulla stessa linea i referenti sindacali della sanità di valle, che aggiungono: «Operatori scortesi? No, solo stressati. La maleducazione non ha giustificazioni, ma i dipendenti sono troppo spesso sotto pressione. In più diventano il capro espiatorio del malumore per aumenti dei ticket, liste d’attesa e lentezze burocratiche». «Veri e propri lavoratori in trincea – sottolinea Emiliano Galvanetto della Cisl – che devono affrontare utenti infuriati o che chiedono l’impossibile. Soprattutto chi sta all’ufficio cassa o al Centro unico di prenotazione deve affrontare ogni giorno situazioni di tensione che magari sfuggono di mano». Ed allora l’urgenza, oggi, è quella di dare un kit di sopravvivenza a chi è sotto pressione. «Per legge – spiega Claudio Scambi della Uil – sono obbligatori solo i corsi di formazione per il personale sanitario. La situazione, aggravata dalla carenza di organico e da intoppi burocratici, rende necessario trovare risorse per fornire a chi è a diretto contatto con il pubblico gli strumenti per affrontare il lavoro con maggiore tranquillità». «Vedere il dipendente pubblico – aggiunge Aurelio Manente della Cgil – come responsabile di tutti i mali della macchina statale è diventato la normalità. Serve una riflessione per smussare i punti di attrito ed individuare le cause di quelle che possono essere risposte poco pazienti da parte degli operatori o gesti non cortesi». Per mercoledì 23 maggio è in programma una riunione che vedrà attorno al tavolo della discussione sindacati e rappresentanti sanitari: all’ordine del giorno anche l’aiuto che deve essere dato con percorsi di formazione alle figure professionali vittime dello stress.
Il Giornale di Vicenza – 9 maggio 2012