Da Messina, dove è intervenuta per inaugurare i nuovi reparti dell’Irccs Centro Neurolesi Bonino-Pulejo nella sede dell’ospedale Piemonte, la ministra Lorenzin torna a parlare del tema sanitario che tiene banco in queste settimane: l’introduzione dell’obbligo vaccinale a scuola. «Vogliamo ampliare le vaccinazioni obbligatorie, nel piano nazionale vaccini, che ricordo è il più ampio di vaccinazioni gratuite offerte in Europa, e non solo – ha spiegato – . Tutte le vaccinazioni inserite nel piano nazionale vaccini – ha proseguito – sono necessarie e utili per la salute pubblica e delle persone. Per l’obbligatorietà scolastica amplieremo il plafond delle vaccinazioni». In che modo? «Lo farà il ministero della Salute sentito il Consiglio superiore di sanità e l’Istituto superiore di sanità – ha precisato Lorenzin – perché queste sono scelte che non vengono fatte in ambito politico, ma scientifico sanitario su indicazione degli esperti che sono quelli che ci devono dire quando la salute pubblica viene messa a rischio. Il modello che abbiamo pensato è flessibile, con una lista che viene aggiornata ogni due anni anche per poter valutare come cambia l’epidemiologia e l’insorgenza di nuove epidemie. Ci metteremo d’accordo con il ministro dell’Istruzione», ha concluso Lorenzin.
Che poi è passata a un altro tema clou, in particolare per il personale sanitario. Dopo l’annuncio che «sono stati sbloccati i fabbisogni», la ministra ha affermato che «sono migliaia i posti di lavoro in ambito sanitario in tutto il Paese, sia medici, infermieri, operatori che tecnici. Questo ci serve – ha aggiunto – per rilanciare ancora di più il sistema sanitario nazionale soprattutto in quelle regioni che hanno avuto il blocco del turnover per più di un decennio e questo ha significato per alcuni ritardi. L’importante è che questi concorsi non si faranno più come una volta senza criterio e con interventi a pioggia perché l’individuazione dei fabbisogni è un metodo nuovo che ci permetterà di graduare i concorsi in base alle esigenze reali di ogni struttura e della regione nel suo complesso».
IL Sole 24 Ore sanità – 16 maggio 2017