La Regione Veneto ha sospeso il decreto di moratoria di due anni per l’applicazione delle norme sui vaccini. La decisione è stata presa dal governatore leghista Luca Zaia dopo la lettera con cui le ministre Valeria Fedeli e Beatrice Lorenzin hanno chiesto allo stesso Zaia di rivedere la sua posizione. E dopo l’appello nella stessa direzione rivolto al presidente del Veneto dai capigruppo di Forza Italia alla Camera e al Senato. Il governo era pronto a formalizzato un ricorso del governo contro il decreto del Veneto.
Stop alla moratoria in Veneto. Il Direttore generale della sanità regionale Domenico Matoan ha firmato il decreto n. 114/2017 con la quale viene sospeso il precedente decreto n. 111/2017 che introduceva una moratoria fino al 2019 per l’obbligo di presentazione alla scuola del documento che attesta le vaccinazioni.
Si conclude così la polemica tra Governo e Regione Veneto portata avanti negli ultimi giorni e culminata, ieri, con l’invio di una nota da parte delle ministre della Salute e dell’Istruzione, rispettivamente Beatrice Lorenzin e Valeria Fedeli, con la quale si invitava il presidente Luca Zaia a rivedere la sua posizione sulla moratoria per non essere “contra legem”.
Nel decreto 114/2017 si spiega che, la sospensione del decreto 111/2017, è stabilita “in ossequio al principio di leale collaborazione tra Stato e Regioni” ed alle luce delle ulteriori indicazioni in ordine all’accesso e alla frequenza dei servizi per l’infanzia contenute nella nota inviata dalle ministre Lorenzin e Fedeli.
Soddisfazione di Lorenzin
«Apprendiamo con soddisfazione la decisione del Veneto di allinearsi alla normativa nazionale» è il commento a stretto giro della ministra della Salute, Beatrice Lorenzin in seguito alla decisione della Regione di sospendere l’esecuzione del decreto con cui veniva concessa una moratoria di due anni
per la presentazione della documentazione vaccinale da parte dei genitori. Il decreto rinviava all’anno scolastico 2019-2020 la scadenza per presentare la documentazione che attesti l’avvenuta vaccinazione dei bambini per l’iscrizione a nidi e scuole dell’infanzia, evitando la decadenza dell’iscrizione stessa.
Veneto ricorre a Consulta anche per legge
Contemporaneamente però la giunta regionale del Veneto, che aveva presentato mesi fa un ricorso contro l’allora decreto legge sui vaccini obbligatori, ha impugnato davanti alla Corte Costituzionale anche la legge di conversione dello stesso decreto firmato dai ministri Lorenzin e Fedeli. Il ricorso, che era stato preannunciato dal governatore Luca Zaia in occasione del primo provvedimento e che di fatto è un passaggio necessario dopo che il decreto è diventato legge, riprende molte delle indicazioni contenute nel primo atto ma le aggiorna alla luce delle modifiche al decreto apportate in sede parlamentare. Al centro della richiesta di incostituzionalità della legge, come riporta la stampa locale, l’assenza di elementi che possano giustificare una decretazione d’urgenza che
impone una decina di vaccinazioni; la mancanza di considerazione della copertura delle spese per avviare le campagne vaccinali obbligatorie, che per il Veneto comporterebbe una spesa aggiuntiva di 13,9 milioni di euro.Nel ricorso anche la richiesta alla corte di sospensiva degli effetti della legge.
7 settembre 2017