Pubblicato oggi dal ministero della Salute il Decreto 2 gennaio 2021 che adotta e aggiorna il piano vaccini Covid. Il provvedimento, richiamato dal comma 457 della legge di Bilancio, si limita ad adottare il piano presentato il 12 dicembre 2020, aggiornando però la tabella con la nuova previsione delle forniture vaccinali previste per i diversi trimestri del 2021 e 2022. In particolare, riviste al rialzo le consegne dei vaccini di Pfizer e Moderna. Ma mancano ancora all’appello gli acquisti aggiuntivi di Pfizer annunciati lo scorso 8 gennaio. IL DECRETO
L’Italia ha opzionato in tutto circa 226 milioni di dosi dei diversi vaccini anti Covid da qui al secondo trimestre 2022, con un incremento di 23,59 milioni di dosi rispetto alla previsione di dicembre 2020. Ed i primi 100 milioni di dosi necessari per immunizzare tutti i 51 milioni di italiani over 16 per i quali è indicata la vaccinazione potrebbero però essere disponibili entro il quarto trimestre di quest’anno.
È quanto emerge dal nuovo decreto del ministro Speranza – datato 2 gennaio, ma pubblicato solo oggi dal ministero della Salute – che adotta il Piano nazionale vaccini aggiornandone contestualmente la tabella delle quantità e dei tempi di consegna delle dosi.
Tutto bene, se non fosse che il Piano aggiornato è già vecchio. Il provvedimento, richiamato dal comma 457 della legge di Bilancio, rivede infatti la previsione delle forniture vaccinali previste per i diversi trimestri del 2021 e 2022, ma non tiene conto del recente acquisto di dosi aggiuntive del vaccino Pfizer.
Per inquadrare meglio la vicenda facciamo un passo indietro. In un primo momento l’Ue acquistò 200 milioni di dosi del vaccino Pfizer con un opzione per ulteriori 100 milioni di dosi. Lo scorso 29 dicembre, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, annunciò di aver fatto valere questa opzione di acquisto portando così l’approvvigionamento complessivo dei vaccini Pfizer da 200 a 300 milioni di dosi. Ebbene le dosi aggiuntive di Pfizer che sono state inserite nella tabella aggiornata del Piano, ossia 13,28 milioni suddivisi nei quattro trimestri del 2021, fanno riferimento proprio a questi 100 milioni aggiuntivi.
Continua però a mancare un pezzo, dal momento che lo scorso 8 gennaio sempre la presidente Von der Leyen aveva annunciato l’acquisto di ulteriori 300 milioni di dosi del vaccino Pfizer portando la dotazione complessiva, a livello Ue, a 600 milioni di dosi. Di queste, all’Italia dovrebbero arrivare 40,38 milioni di dosi del tutto assenti nella tabella del Decreto del Ministero della Salute, ferma al 31 dicembre 2020. Ne consegue che la tabella pubblicata a fine gennaio 2021 è da considerarsi già superata. Sono stati invece correttamente inseriti gli 80 milioni di dosi aggiunte del vaccino Moderna acquistati il 18 dicembre 2020.
Ultimo dettaglio da rilevare è il dimezzamento della fornitura di vaccini AstraZeneca per il primo trimestre. Elemento noto già a fine dicembre 2020 ma ufficializzato solo la scorsa settimana dal premier Giuseppe Conte in una nota stampa nella quale annunciava possibili azioni legali contro l’azienda per un taglio delle forniture del 60% proprio per il primo trimestre. Il dimezzamento si dovrebbe spiegare con la ritardata autorizzazione per l’immissione in commercio per il vaccino AstraZeneca, attesa non prima di domani 29 gennaio. A quel punto mancherebbe poi il via libera prima da parte della Commissione europea e poi, per l’Italia, dell’Aifa. L’effettiva distribuzione nei centri vaccinali sul territorio non si avrebbe quindi prima di metà febbraio. Salterebbe così metà del primo trimestre.
Ad ogni modo, anche gli 8,02 milioni di dosi di AstraZeneca presenti nella tabella non tengono conto del taglio del 60% delle fornitureannunciato di recente dalla stessa azienda farmaceutica per il primo trimestre 2021 che, se confermati, farebbero scendere a circa 3,2 milioni le dosi disponibili.
A questo punto, alla luce di queste nuove forniture, in attesa dell’inserimento delle dosi aggiuntive mancanti, e con l’imminente Aic per il vaccino di AstraZeneca (ma sempre al netto dei tagli annunciati solo due giorni fa e sui quali è comunque in corso una serrata trattativa con la UE), prendendo in considerazione solo tre vaccini (oltre ad AstraZeneca, quelli già approvati di Pfizer e Moderna) salgono a 101,96 milioni le dosi disponibili nell’arco del 2021.
Con questi numeri, al netto di eventuali ulteriori problemi logistici, produttivi o di ritardi di consegna, ma anche delle ulteriori dosi attese per Pfizer, sarà appunto possibile immunizzare l’intera popolazione italiana per la quale è indicato il vaccino (over 16) entro la fine dell’anno.
Giovanni Rodriquez
28 gennaio 2021