Repubblica. Nei frigoriferi delle Regioni sono rimaste meno di due milioni e mezzo di dosi di Pfizer, il vaccino a mRna che va per la maggiore. Scorte già prenotate che servono soprattutto per i richiami di chi ha ricevuto la prima dose dello stesso farmaco o una somministrazione di AstraZeneca e ha optato ora per il cocktail vaccinale. Il prossimo carico è atteso per il 30 giugno ma i governatori scalpitano, preoccupati di dover rivedere i calendari vaccinali per quel calo di dosi (del 5% secondo Figliuolo, molto più alto secondo i dati in possesso delle Regioni) previsto per luglio rispetto al mese precedente.
«Ma il piano non cambia» rassicura dagli studi di Domenica In il commissario all’emergenza Francesco Figliuolo. «Di vaccini a mRna (Pfizer e Moderna) ne abbiamo a sufficienza, a luglio solo poco meno di giugno, ma basteranno perché ora usiamo AstraZeneca solo per la seconda dose agli over 60 e Johnson per le persone difficili da individuare o particolarmente mobili».
Nel mese di luglio arriveranno 14,5 milioni di nuove dosi (12,1 milioni di Pfizer e 2,4 di Moderna) e il governo spera in un anticipo di fiale dall’Europa per centrare l’obiettivo del piano vaccinale: raggiungere l’immunità di gregge entro fine settembre. «Parliamo dell’80% della platea di 54 milioni di persone vaccinabili — spiega Figliuolo — e sono assolutamente convinto che raggiungeremo nei tempi fissati questo traguardo ». Per farlo, insiste, «bisogna andarsi a vaccinare. L’esperienza di altri Paesi dimostra che a un certo punto si fa fatica a trovare i vaccinandi, ma dobbiamo restare almeno sulle 500 mila somministrazioni al giorno».
Il governo vuole correre, immunizzare il più possibile contro la variante Delta e prima dell’autunno, ora che l’Italia è tornata tutta bianca. Un cittadino su 3 ha avuto una dose: «Un bel risultato — dice il commissario — bisogna andare avanti». All’appello mancano 2,8 milioni di over 60. «Tra gli over 70 siamo all’87% dei vaccinati, bisogna migliorare, mentre mancano 350 mila over 80, siamo quasi al 97%. Per questo — ricorda il commissario — in campo ci sono oltre 50 team mobili della Difesa che stanno battendo i paesini più isolati». È quella «campagna di vaccinazione 2.0, più di prossimità » su cui insiste anche il virologo Fabrizio Pregliasco.
Alla fine l’unico rimpianto di Figliuolo, un mea culpa per tutte le istituzioni, è su AstraZeneca: «Ci sono state più di dieci indicazioni diverse nel tempo, forse si poteva comunicare meglio. I nostri concittadini hanno dimostrato di essere migliori di questa confusione».