Si perde una direzione generale? Allora i sindaci contino di più. È questo, in sintesi, il contenuto del nuovo emendamento alla legge sul riordino della sanità veneta con il quale i sindaci dei Comitati di distretto del Bellunese e del Feltrino aspirano a margini di maggiore autonomia per le aree montane. Il documento è stato condiviso dai due esecutivi e ieri il sindaco di Feltre Paolo Perenzin lo ha inviato alla Commissione sanità regionale.
A riassumerne il contenuto il primo cittadino di Belluno, Jacopo Massaro. «Si tratta di un documento che tende a ripristinare un tema politico, quello della specificità montana, su cui tutti si dicono d’accordo – commenta – ma la mancata applicazione delle schede ospedaliere e la mancata applicazione della norma che prevede un’attenzione in più per la sanità bellunese rendono evidente che la specificità non è praticata».
L’emendamento è firmato da Perenzin e Massaro che chiedono di stabilire che i Comitati di distretto, ex Conferenze dei sindaci, «debbano esprimere obbligatoriamente il parere sulle schede ospedaliere e che venga istituita la figura di un vice direttore generale per ogni distretto la cui nomina venga espressa con il Comitato di distretto e il direttore generale, affinché i sindaci abbiano un minimo di potere di nomina – spiega Massaro – Stessa cosa sui direttori dei Servizi sociali: non venga più nominato solo dal direttore generale, ma d’intesa con il Comitato. Oggi subiamo passivamente ogni scelta, mentre così acquisiremmo la possibilità di esprimere un nome condiviso da tutti». Intanto a Feltre il gruppo di maggioranza in Comune «Cittadinanza e partecipazione» ha inviato una lettera alle minoranze chiedendo di aderire alla causa per l’autonomia dei Distretti.
«Ci appelliamo a tutte le forze politiche feltrine, in particolare a quelle i cui rappresentanti sono in maggioranza in consiglio regionale – si legge nel messaggio – chiedendo di intercedere presso i propri eletti in Regione».
Il leghista Gilberto Signoretti si dice disposto a «fare quello che si può per mantenere l’autonomia nel Feltrino». Una posizione, precisa, «non contro Zaia, ma a favore del mio territorio: dobbiamo garantire che non sia spogliato di servizi».
Ennio Trento, capogruppo della lista civica di centrodestra che porta il suo nome, commenta: «I tentativi di salvataggio dell’Usl 2 non sono partiti col piede giusto: gli emendamenti sono stati affidati all’opposizione in consiglio regionale senza dialogo con la maggioranza. Mi auguro che tutti votino a favore dell’autonomia dell’Usl 2, ma la vedo dura».
Federica Fant Andrea Zucco – Il Corriere del Veneto – 11 ottobre 2016