«Divieto assoluto a tutto il personale di uscire dalla sede di lavoro durante l’orario di servizio». Tognazzo, UIl, contesta la circolare diffusa dopo lo scoppio del caso Verona: «Regole uguali per tutti»
«Divieto assoluto a tutto il personale di uscire dalla sede di lavoro durante l’orario di servizio». C’è chi l’ha messo nero su bianco e affisso alla bacheca del distretto; altri direttori invece si sono “limitati” a riunire i dipendenti per comunicare loro che, dopo il caso “assenteismo all’Usl 20 di Verona”, la direzione sanitaria di via Scrovegni ha imposto un giro di vite su pause caffè, sigaretta, toccate e fuga di ogni ordine e grado durante l’orario di servizio. Il messaggio è chiarissimo: dopo l’incursione scaligera del tg satirico Striscia la Notizia, che ha immortalato alcuni dipendenti di Giusy Bonavina a spasso durante il lavoro, «deve cambiare musica».
Dai vertici dell’Usl 16 è giunta cristallina la disposizione di effettuare maggiori controlli. Sono stati convocati tutti i direttori di distretto dell’azienda sanitaria territoriale ed è stato detto loro di procedere con una campagna serrata di verifica su timbrature e movimenti dei dipendenti. Il direttore del distretto 3 Francesco Benettolo ha emanato una circolare affissa nelle bacheche di tutte le sedi: «È fatto divieto assoluto a tutto il personale di uscire dalla sede di lavoro durante l’orario di servizio senza la preventiva autorizzazione del responsabile e senza aver timbrato il cartellino in uscita». La circolare precisa poi che «la timbratura di inizio e fine servizio va sempre fatta nella sede di assegnazione, in base al planning predisposto dal responsabile».
Ma perché costringere un dipendente a tornare nel proprio distretto di appartenenza a strisciare il badge se è altrove per lavoro? «Rappresenta un modo per poter effettuare controlli serrati sulle timbrature e stimbrature dei dipendenti», afferma Stefano Tognazzo, Uil Fpl, «dopo il servizio di Striscia tutti i direttori di distretto sono stati invitati a compiere verifiche volte a determinare se ci fossero casi di assenteismo dal lavoro. È stato chiesto poi di applicare in modo tassativo la regola sulle pause caffè e sulle uscite durante l’orario di servizio». Tognazzo sottolinea che le norme che regolano uscite ed entrate dai dipendenti esistono già, «ma è giunto il momento, visto l’inasprimento dei controlli, di capire come vengono applicate. Non è possibile che alcuni direttori di distretto abbiano disposto circolari, altri invece si siano limitati a comunicazioni verbali. Come organizzazione sindacale pretendo che le regole siano chiare ed identiche per tutti i dipendenti dell’Usl. Per questo motivo, in occasione del tavolo di confronto con la direzione di via Scrovegni fissato per il 17 maggio, solleverò la questione. È giusto che ci siano controlli, e ribadisco che a Padova di fannulloni e di assenteisti non ne sono stati trovati, ma devono essere chiarite le regole. Valutiamo insieme quali sono le fattispecie e poi troviamo una linea comune».
Il Mattino di Padova – 9 maggio 2012