Un buco da un milione di euro, nessun colpevole e un ente pubblico che non può fare altro che restare a guardare. Per quanto assurdo possa sembrare è quello che sta accadendo all’Usl 16 a seguito di una pronuncia della Corte dei Conti. Il buco è stato prodotto dalla «dimenticanza» di qualcuno di far pagare la concessione del bar e dell’edicola dell’ospedale Sant’Antonio e del bar dell’ospedale Ai Colli.
Una «svista» che però è stata accertata dalla Corte dei Conti, chiamata in causa dalla Procura di Padova. Il buco è evidente, un po’ meno chi siano i responsabili. Così la Corte si è detta impossibilitata a rintracciare i reali responsabili (i fatti risalgono infatti al 2011 e da allora si sono avvicendati diversi dirigenti).
«C’è stato un errore di procedura cioè di notifica della procura stessa – ha spiegato il direttore generale dell’Ulss16 Urbano Brazzale – adesso però la Procura può presentare ricorso se è convinta che si sia trattato di un errore da parte di chi doveva sovraintendere». Ma come può un ente pubblico tollerare un ammanco di questa entità? Come può accettarlo senza prendere qualche provvedimento? «Se la Corte decide che non c’è responsabilità non posso certo fare molto – ha continuato Brazzale – come faccio io a trovare i responsabili? Oppure cambio il regolamento, anche se il problema non è stato il regolamento ma la sua mancata applicazione? Non mi pare avrebbe molto senso. Certamente il nostro unico strumento adesso sarebbe un’eventuale ricorso da parte della Procura. L’importante è che chi viene individuato come il responsabile sia veramente quella persona che ha omesso di chiedere il pagamento. Bisogna essere precisi ed è difficile perché ci sono stati cambi di dirigente e non è chiaro».
Per quanto riguarda il bar del Sant’Antonio la commissione interna accertò non pagamenti per 762 mila euro. Poi però ci sono anche i buchi creati dall’edicola (56 mila euro) e dal bar dei Colli (27 mila euro) e relativi interessi di mora. Circa un milione di euro in totale. «Il problema è che nulla di tutto questo è stato incassato – ha continuato Brazzale – ma vediamo un po’ cosa accade, io al momento devo ancora vedere una sola carta ufficiale. Mi regolerò in funzione di quello che dice il giudice, l’importante è che si faccia chiarezza e alla fine si deciderà quello che è in linea con la decisione della Corte dei Conti, non possiamo fare molto altro».
Riccardo Bastianello – Corriere del Veneto – 3 settembre 2014