Non è legittimo il licenziamento del lavoratore che usa documenti riservati della società per fare causa al proprio datore (Cassazione, sentenza 20163/12).
Nel caso in questione, il licenziamento viene attribuito al fatto che il lavoratore si era abusivamente impossessato di copia di corrispondenza e di documentazione bancaria riservata, utilizzandola per denunciare penalmente i suoi colleghi e la banca presso cui lavorava. Gli Ermellini sottolineano prima di tutto che il lavoratore aveva posto la documentazione a fondamento di una denuncia proposta «unicamente al fine di far valere i proprio diritti», nonché a far emergere condotte antisindacali da parte della società datrice di lavoro. Secondo la Suprema Corte, «non integra violazione dell’obbligo di fedeltà l’utilizzazione di documenti aziendali finalizzata all’esercizio di diritti». Il giudice può utilizzare come fonte di convincimento le prove raccolte nel giudizio penale già definito per sottoporle al proprio vaglio critico.Pertanto, il ricorso presentato dalla banca non può essere accolto dalla Cassazione che, inoltre, la condanna al pagamento delle spese processuali.
Fonte: www.dirittoegiustizia.it – 24 gennaio 2013