L’Italia rispetto agli stranieri ha un vantaggio. Da noi i servizi veterinari dipendono dalla Sanità e non dall’Agricoltura, dunque la precedenza va alla tutela della salute umana. Ieri è stata completata parte delle analisi dei campioni prelevati su tutto il territorio attorno a Ferragosto. Il monitoraggio continua e servirà ad avere un quadro più completo.
Hanno trovato il Fipronil in uova e pasta fresca italiana. Due campioni risultati positivi sui 114 analizzati dall’Istituto zooprofilattico di Teramo, incaricato dal ministero della Salute di verificare se e quanto è diffuso l’insetticida in avicoltura. Ma anche a Milano c’è stato un sequestro: una partita di omelette surgelate che, in seguito ai controlli fatti dalla Asl con i Nas, sono risultate prodotte con «uova contaminate dal Fipronil».
I sequestri di ieri confermano che il fenomeno esiste, sebbene in misura probabilmente molto ridotta rispetto al resto d’Europa. Unanimi sono, però, i pareri degli esperti: «Non ci sono rischi per l’uomo. Il livello delle tracce è lontanissimo dai valori tossici».
Il ministero non ha reso noti i nomi delle aziende coinvolte proprio perché le analisi riportano valori molto bassi. Si tratta di un piccolo pastificio alla periferia di Roma, che a sua volta acquistava ingredienti per le fettuccine (derivati delle uova) da altre ditte. E di un’azienda avicola marchigiana le cui uova venivano confezionate in uno stabilimento abruzzese. Ambedue le attività di vendita sono state sospese, bloccati i prodotti già in circolazione. Non sono stati necessari «richiami», cioè avvisi delle aziende coinvolte ai propri clienti.
A Milano le omelette, ha spiegato l’assessore al Welfare Giulio Gallera, sono state «commercializzate da una ditta Internationale». È «una partita distribuita da un’azienda tedesca». Il sequestro «riguarda 127 confezioni di cui, dal 29 giugno scorso, 117 sono già state distribuite al consumatore». «Attendiamo i risultati che dovrebbero arrivare entro venerdì — ha precisato Gallera —. In ogni caso fino a oggi non sono stati segnalati casi non conformi».
Il Fipronil è una sostanza anti-acari di cui non si conoscono i livelli massimi di tollerabilità. In assenza di certezze l’antiparassitario è bandito. Il sospetto è che non tutti i nostri allevatori di galline da deposizione abbiano rispettato il veto Ue. Non è esclusa però una contaminazione legata alle modalità di coltivazione dei terreni vicini, visto che la sostanza sotto accusa viene adoperata in agricoltura. La situazione assume quindi risvolti meno rassicuranti rispetto alle iniziali dichiarazioni del ministero della Salute riguardo all’estraneità del nostro Paese al nuovo allarme alimentare.
L’Italia ha avviato controlli eseguiti da Regioni e Nas. Rispetto agli stranieri ha un vantaggio. Da noi i servizi veterinari dipendono dalla Sanità e non dall’Agricoltura, dunque la precedenza va alla tutela della salute umana. Ieri è stata completata parte delle analisi dei campioni prelevati su tutto il territorio attorno a Ferragosto. Il monitoraggio continua e servirà ad avere un quadro più completo.
Il Fipronil finora non era stato al centro delle attenzioni, da noi come all’estero: non costituiva una priorità rispetto ad altre emergenze veterinarie. «L’illegalità non è mai da escludere — dice Giuseppe Ruocco, direttore generale per l’igiene degli alimenti —. Noi non ci siamo tirati indietro e abbiamo avviato indagini a tappeto. I risultati verranno diffusi con trasparenza in modo da avere un quadro completo della situazione».
Ma Federconsumatori e Coldiretti chiedono di più: la lista delle aziende coinvolte: «I sequestri devono essere effettuati in tempi rapidi». Il deputato di Forza Italia Paolo Russo in una lettera alla ministra della Salute Beatrice Lorenzin chiede di intensificare i controlli su alimenti di origine olandese e tedesca.
Margherita De Bac – Il Corriere della Sera – 22 agosto 2017