Lo scandalo Fipronil continua a estendersi nel nostro Paese. Due nuovi casi di uova contaminate dal fipronil, l’insetticida vietato negli allevamenti di animali per il consumo umano, sono stati scoperti dai carabinieri dei Nas a Viterbo e Ancona. Nelle verifiche nelle ultime ore dei carabinieri dei Nas sono state sequestrate in totale 60mila uova per consumo umano, 32mila per alimentazione zootecnica, 3 capannoni per allevamento con 27mila galline ovaiole e un centro di imballaggio uova. Il comandante, generale Adelmo Lusi, ha detto che a Viterbo il sequestro ha riguardato più 53mila uova per alimentazione umana, oltre alle 32mila per alimentazione zootecnica e 15mila galline; ad Ancona 6mila uova (per alimentazione umana), e 12mila galline.
I carabinieri dei Nas stanno ora valutando un’eventuale denuncia penale per i proprietari degli allevamenti che potrebbero ricevere anche una denuncia amministrativa con possibile perdita di autorizzazione al commercio. I reati ipotizzati sono attentato alla salute e immissione in commercio di alimento adulterato.
I due nuovi focolai si aggiungono ai due casi di uova contaminate in Campania denunciato ieri dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, che, in seguito a controlli per verificare eventuali contaminazioni da Fipronil, ha rilevato 2 campioni (sugli oltre 30 esaminati) “non conformi” in 2 centri di imballaggio – rispettivamente a Benevento e a Sant’Anastasia – annessi ad allevamenti.
A questi episodi si aggiunge il sequestro, a Milano, di una partita di omelette surgelate prodotte con uova contaminate e che sono risultate essere il primo caso di potenziale distribuzione diretta al consumatore riscontrata in Italia. L’assessore lombardo alla Sanità Giulio Gallera lancia l’allarme: «La sostanza può essere tossica per l’uomo, consigliamo a chi avesse acquistato il prodotto di riconsegnarlo al punto vendita o all’Ats della Città Metropolitana». La distribuzione è stata effettuata dall’azienda tedesca Kagerr e riguarda 127 confezioni che riportano la scadenza del 16 febbraio 2018, di cui dal 29 giugno scorso 117 sono già state vendute ai consumatori.
Il caso si aggiunge ai due campioni di uova (su 114) positivi individuati nei giorni scorsi nelle Marche – dove è stato deciso l’immediato blocco della commercializzazione delle uova di un allevamento di Ostra Vetere (Ancona) risultato positivo – e in Lazio.
In realtà si tratta di una contaminazione minima, sia in termini di pezzi che di quantità di insetticida rinvenuto. Il controllo è scattato in seguito alla segnalazione, effettuata da un’azienda emiliana, per aver acquistato dall’Olanda (uno dei Paesi più colpiti, assieme al Belgio) bianco e rosso d’uovo pastorizzati.
Intanto, ieri, uno scandalo analogo è stato scoperto a Taiwan, dove ispezioni di routine sugli alimenti hanno riscontrato una presenza – anche quì in dosi limitate – di Fipronil proprio sulle uova. Lo riportano i media locali, che però non accennano ad alcun collegamento con importazioni dalla Ue. E visto che, anche in quel caso, si tratta di uova fresche, tutto fa presagire che si tratti di un episodio locale.
Due casi in Campania di uova contaminate
Due casi di uova contaminate in Campania. In seguito ai controlli per verificare eventuali contaminazioni da Fipronil nei prodotti avicoli e negli ovoprodotti sono stati effettuati in Campania 37 campionamenti e, su 35 rapporti di analisi, 33 sono risultati non contaminati. Due, invece, i casi di ‘non conformità’ rilevati in 2 centri di imballaggio annessi ad allevamenti fa sapere Antonio Limone, direttore generale dell’Istituto. Ieri il ministero della Salute aveva annunciato altri due test risultati positivi nel Lazio e nelle Marche.
I due centri si trovano a Benevento e a Sant’Anastasia, in provincia di Napoli e i due campioni contengono rispettivamente 0,100 e 0,017 mg/kg. Il limite di determinazione per il Fipronil è 0,005 mg/kg mentre il valore di tossicità acuta è 0,720 mg/kg. “I risultati sono stati già inviati alla Regione Campania, al servizio veterinario regionale e alle Asl – aggiunge Limone – ed è stato disposto il sequestro sia dei centri di imballaggio che degli allevamenti annessi e il rintraccio e il ritiro dal mercato di eventuali prodotti contaminati. All’origine del contagio potrebbe esserci un trattamento illecito degli animali o, così come avvenuto in Olanda, una contaminazione ambientale dovuta al trattamento del terreno in assenza di animali. La Regione ha già sentito il Ministero per trattare il caso analogamente a quanto avvenuto in altre regioni di Italia”. “I controlli proseguono su tutta la filiera con l’obiettivo di continuare a garantire la sicurezza alimentare dei prodotti e di tutelare i cittadini consumatori della Campania” conclude Limone.
Immediato blocco poi della commercializzazione delle uova di un allevamento di Ostra Vetere (Ancona) risultato positivo all’insetticida fipronil, dove sono in corso ulteriori campionamenti da parte dei Servizi Veterinari dell’Asur territorialmente competenti. Lo rende noto la Regione Marche. In corso ulteriori attività per valutare altri possibili siti inquinati e altre attività preventive, in collaborazione con il Ministero della Salute, le altre Regioni ed il Comando Regionale dei Nas, finalizzate alla verifica del grado di distribuzione delle uova e prodotti derivati per effettuare il loro eventuale ritiro dal commercio. L’Istituto Zooprofilattico di Teramo ha rilevato nelle uova di Ostra Vetere una quantità di fipronil pari a 0,056 mg/kg, ben al di sotto del limite di tossicità acuta per l’uomo (0,72 mg/kg). Tuttavia la normativa vigente fissa la tolleranza nei confronti negli alimenti del fipronil pari a zero.
Quanto è davvero nocivo?
In ogni caso, quanto è davvero pericoloso l’insetticida Fipronil?
Il fluocianobenpirazolo – questo il suo nome chimico – è un insetticida utilizzato per eliminare dagli allevamenti di pollame le zecche, le pulci e altri parassiti.
Ma è anche il principio attivo di molti antiparassitari che si trovano in commercio (ad esempio nei prodotti domestici antizecche per cani e gatti). Essendo considerato “moderatamente” tossico dall’Oms per animali destinati alla macellazione o prodotti di origine animale , la Ue ha deciso di vietarlo in tutti gli allevamenti.
In realtà, il rischio per la salute umana dipende soprattutto da quanto prodotto contaminato si consuma.
Secondo gli organismi di vigilanza per la sicurezza alimentare, è accettabile un consumo al massimo pari a 0,009 milligrammi di fipronil al giorno per chilogrammo di peso.
Dunque, si può stimare che un adulto medio di 70 kg possa consumare fino a 7-10 uova contaminate al giorno per rimanere entro i limiti di sicurezza. Quantità che andrebbe a calare con il peso, portando, ad esempio, i bambini tra 1 e 3 anni a non consumare più di un uovo contaminato al giorno e per un periodo prolungato. Assai difficile che avvenga.
Frodi alimentari in crescita
Mentre in Olanda, in questi giorni, 2 managers della Chickfriend – l’azienda dei Paesi Bassi che avrebbe usato illegalmente l’insetticida negli allevamenti di pollame – sono stati arrestati, anche in Italia cresce, complessivamente, il fenomeno delle frodi e delle alterazioni alimentari.
Solo tra gennaio e aprile del 2017 l’Icqrf (l’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi, dipendente dal Mipaaf – Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali) ha sequestrato, in Italia, cibi e bevande irregolari, adulterati e contraffatti per un valore che sfiora i 60 milioni di euro.
Nello stesso periodo del 2016 il valore era sotto i 4 milioni. Merito soprattutto di alcuni importanti sequestri di inizio anno su contraffazione e frodi di Dop e Igp. In ogni caso, il dato fotografa la dimensione del business di alimenti pericolosi in termini di sicurezza alimentare, frutto di frodi e contraffazioni e – più in generale – non conformi alle leggi italiane.
Ansa e Sole 24 Ore – 23 agosto 2017