La Giunta regionale del Veneto ha disposto l’avvio di un piano di controlli a campione sugli stabilimenti di imballaggio e di trasformazione delle uova presenti nel proprio territorio, in relazione alla presenza nelle uova di Fipronil (antiparassitario per cani e gatti, il cui utilizzo è vietato nella catena alimentare umana) rilevata in alcuni paesi europei. I controlli, affidati ai Servizi veterinari di Igiene alimenti di origine animale delle Ulss, sono intensificati nelle tre province dove le attività di avicoltura sono più presenti: Rovigo, Verona e Vicenza.
Gli interventi di controllo, organizzati secondo il piano e le modalità predisposte dal Ministero per la Salute, hanno scopo precauzionale, al fine di garantire la salubrità delle uova e del pollame prodotti e distribuiti in Italia e la salute dei consumatori.
“Il piano di controlli interesserà il 20 per cento dei 41 centri di imballaggio attivi in Veneto, e tutti i nove stabilimenti di trasformazione presenti – informano gli assessori alla Sanità e all’Agricoltura della Regione Veneto – Sulla base degli esiti di questa prima fase di campionamento, si valuterà se predisporre uno specifico piano di controllo regionale anche sugli allevamenti, tenendo contro dell’evoluzione della situazione epidemiologica dell’influenza aviaria”.
Il piano di campionamento disposto dal Minsalute prevede infatti una ripartizione per Regione del numero di stabilimenti di imballaggio da ispezionare. In Italia sono in totale 575. Sotto la lente finiranno anche tutti gli stabilimenti di trasformazione di ovoprodotti che in Italia sono in totale 36. Previsto in questo caso il vincolo sanitario, ossia in attesa del responso delle analisi nessun prodotto potrà essere commercializzato. Controlli e analisi che riguarderanno quindi anche le carni di pollame in particolare di galline ovaiole. Per quanto riguarda i centri di imballaggio e gli stabilimenti di trasformazione di ovoprodotti il campionamento(in Veneto un campione in un centro imballaggio uova in ognuna delle 9 Ulss e altrettanti campioni negli stabilimenti di ovoprodotti nelle Ulss 2, 5, 8, 9) deve essere concluso nel più breve tempo possibile. La tabella riassuntiva compilata dalle Regioni dovrà pervenire al Ministero entro il 21 agosto, giorno per cui è indetta in quella sede una riunione.
Nella precisazione del Ministero del 14 agosto si dispone che dovranno essere notificati sul sistema RASFF tutti i casi di superamento del limite strumentale fissato dalla legge (0.005 mg/kg), estendendo la segnalazione anche agli ovoprodotti scaduti. Il valore di 0.72 mg/kg è da riferirsi alla concentrazione in grado di causare un possibile effetto acuto e pertanto il superamento di tale concentrazione dovrà comportare anche il richiamo.
L’emergenza per il Fipronil nelle uova, va ricordato, prende le mosse in alcuni paesi europei, in particolare in Belgio, Olanda e Germania negli allevamenti coinvolti di galline ovaiole sono stati effettuati trattamenti di disinfezione con l’impiego di sostanze quali il Dega 16 addizionato illecitamente con il Fipronil, sostanza bioacida utilizzata come antiparassitario nel cani e nei gatti ma non autorizzato negli animali in produzione alimentare. A seguito di tali trattamenti, il Fipronil è rimasto nell’ambiente e nella lettiera comportando la contaminazione degli animali per ingestione.
Non si può escludere in via assoluta che trattamenti analoghi possano esser avvenuti anche negli allevamenti italiani – osserva la nota con cui il Ministero per la Salute sollecita piani di controllo regionali – visto che le autorità belghe in un primo momento avevano sostenuto che il disinfettante addizionato con Fipronil era stato commercializzato anche in Italia, salvo poi smentirlo successivamente.
“Da parte della Regione Veneto – sottolineano i due assessori responsabili della sicurezza alimentare e animale – c’è la massima collaborazione all’operazione di controllo dei lotti, al fine di dare tranquillità ai consumatori e agli allevatori, certi che avremo dalla nostra i produttori e tutti gli operatori della filiera avicola regionale. Ben venga l’indagine precauzionale a campione in tutte le fasi di raccolta e lavorazione delle uova al fine di certificare l’assenza di ogni tipo di contaminazione su uova, pollame e tutti gli ovoderivati”.
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fonte: Regione Veneto – 14 agosto