Mentre il governo si accinge a incassare alla Camera il primo via libera sul decreto rifiuti, l’attenzione si sposta rapidamente al Senato dove, prima di Natale, l’esecutivo è già pronto a chiudere definitivamente il dossier università. Sempre per la prossima settimana, poi, l’esecutivo conta di tirare le fila sul cosiddetto milleproroghe con cui differire alcuni termini di legge in scadenza a fine anno. Ma non si esaurisce qui l’agenda economica e delle riforme del governo.
Così per una riforma come quella federalista che rallenta in parlamento, ce n’è un’altra, quella fiscale, che da domani si mette ufficialmente in marcia con l’avvio del primo tavolo tecnico all’Economia. Obiettivo dichiarato semplificare con il “disboscamento” delle 242 voci di esenzioni e agevolazioni fiscali oggi previste dall’ordinamento tributario.
Potrebbe ottenere già oggi il via libera in commissione istruzione del Senato il ddl Gelmini che riscrive le regole dei concorsi universitari e innova la governance degli atenei. Nonostante le centinaia di emendamenti presentati ieri sera da Pd e Idv, il provvedimento si annuncia «blindato» per ammissione dello stesso relatore, il finiano Giuseppe Valditara. La conferenza dei capigruppo ha fissato per lunedì il suo approdo in aula; il voto finale dovrebbe arrivare mercoledì 22. Salvo colpi di scena, per la verità difficili visto che il testo incontra i favori dell’Udc e dell’Api.
Debutto prenatalizio del dl milleproroghe con cui il governo potrebbe rifinanziare con 300 milioni, come promesso in Parlamento, il 5 per mille da destinare al no profit e alla ricerca. Ci sono poi proroghe tecniche come il differimento al 31 marzo per l’approvazione degli studi settore al fine di agganciarli alla crisi economica. O ancora lo slittamento in avanti per la riforma della riscossione degli enti locali. Il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani ha annunciato, poi, che il governo inserirà nel provvedimento la proroga del divieto di incroci proprietari tra stampa e tv in scadenza il prossimo 31 dicembre. Ci sono poi le graduatorie dei concorsi pubblici da non far decadere alla luce del blocco delle assunzioni nella Pa disposto dalla manovra triennale di questa estate.
Ilsole24ore.com
16 dicembre 2010