Il seminario “Animali esotici e non convenzionali, come valutarne il benessere e come regolarne la vendita” è rinviato a data da destinarsi. Sul sito dell’Università di Pisa il messaggio è chiaro: il convegno che avrebbe dovuto tenersi il 17 marzo per ora non si fa più. I motivi, secondo quanto riportato da AnmviOggi, starebbero nelle pressioni che la Lav ha esercitato sul rettore dell’Ateneo e sul preside della facoltà di veterinaria, in ultimo con una lettera aperta che esprime esplicitamente la contrarietà ai quattro relatori, tra cui veterinari liberi professionisti che, scrive la Lav, «fino a qualche settimana fa erano nel Comitato scientifico di Federfauna» e un altro che è «veterinario di zoo, pagato da uno zoo, che parlerà di “valutazione del benessere negli animali da zoo”».
Insiste la Lega antivivisezione: «Se aggiungiamo a questo la sponsorizzazione della giornata da parte di un’industria farmaceutica e di una ditta di produzione e vendita di insetti vivi da pasto – assieme al non casuale mancato invito ad alcuna associazione animalista – il quadro è completo».
Fin qui la Lav. Sempre il 7 marzo arriva la decisione dell’Ateneo di sospendere il seminario. «L’Università di Pisa – scrive AnmviOggi – probabilmente è preoccupata di possibili ripercussioni sull’attività della Facoltà e ha deciso il rinvio. I relatori di punta del seminario, Marco Bedin (Presidente Sivae), Paolo Selleri (Presidente Senior Sivae), Giordano Nardini (Vicepresidente Sivae) e Klaus Friedrich (Presidente SivasZoo) sono quattro dei migliori medici veterinari italiani esperti in animali non convenzionali e riconosciuti a livello internazionale, di indiscusso livello scientifico e di ampia esperienza». E conclude: «L’Anmvi e la Sivae, nell’esprimere la totale solidarietà ai colleghi coinvolti, ritengono doveroso ribadire che il comportamento della Lav verso medici veterinari che svolgono con serietà e correttezza la loro professione, rivolta alla salute ed al benessere animale, è assolutamente inaccettabile ed è diffamatorio verso tanti professionisti che operano nel settore degli animali non convenzionali». Infine si manifesta stupore davanti al fatto «che l’Università di Pisa possa accettare e sottostare alle richieste ingiustificate dell’Associazione animalista nella valutazione delle sue attività formative e scientifiche».
8 marzo 2012 – a cura di C.Fo – riproduzione riservata