«Caro bambino, ho due figli meravigliosi, ormai grandi, che hanno frequentato come te le scuole pubbliche di Milano e mangiato i pasti di Milano Ristorazione. Quando ho appreso la storia del panino ho pensato a te e a loro. Le responsabilità saranno accertate, ma quella vite nel tuo panino non doveva esserci». Inizia così la nota che Bernardo Notarangelo, presidente fino a sabato della partecipata comunale di Milano per le mense scolastiche, ha scritto di suo pugno per annunciare le dimissioni e chiedere scusa. «Quella vite è stata un colpo al cuore», scrive ancora Notarangelo.
I fatti risalgono al 15 marzo scorso, anche se la notizia era saltata fuori solo qualche giorno dopo: un bambino di quinta elementare della scuola Dante Alighieri, dell’istituto comprensivo Rinnovata Pizzigoni di Milano (zona Ghisolfa), aveva trovato un bullone dentro al proprio panino, nel sacchetto pranzo fornito dalla mensa scolastica durante una visita didattica. Prontezza del bambino e fortuna gli hanno impedito di addentare e ingerire il bullone, ma la preoccupazione dei genitori aveva fatto scattare la segnalazione alla scuola.
Immediatamente era intervenuto il Comune, con l’assessora all’Istruzione e vicesindaca Anna Scavuzzo che aveva rassicurato le famiglie: «L’Unità di controllo del Comune ha richiesto a Milano Ristorazione una relazione dettagliata su quanto accaduto, analogo approfondimento verrà fatto su tutta la filiera che ha portato alla consegna del panino nel sacchetto gita, perché è inaccettabile che ci sia non solo un corpo estraneo in un alimento, ma addirittura un bullone. Avremo la massima attenzione nel ricostruire questa vicenda in ogni passaggio, in modo da evidenziare eventuali errori o disattenzioni che non dovranno più ripetersi».
A due settimane dai fatti, però, il presidente della municipalizzata ha deciso di lasciare ma non è ancora chiaro come ci sia finito un bullone in quel panino. Da Palazzo Marino nessun commento, anche se lo staff della vicesindaca anticipa che il tema sarà affrontato nel consiglio comunale di oggi. Notarangelo era alla guida di Milano Ristorazione da quattro anni, «quattro anni di grande impegno», scrive ancora nella nota. «La mia è umana stanchezza. Per questo lascio». Nessuna traccia polemica. Anzi, un passo indietro pacato. Chiari anche i messaggi di trasparenza: «Le responsabilità vanno accertate».
Milano Ristorazione, partecipata del Comune al 99% che fornisce 80mila pasti al giorno nelle scuole, era già stata “attenzionata” dai genitori degli alunni che commentando l’episodio del panino, ne hanno approfittato per tornare alla carica: «Non è il primo caso», ha denunciato Lucie Boubnikova, genitore rappresentante della classe quinta. «Tempo fa fu trovato un insetto all’interno della pasta». Le lamentele però non si fermano agli episodi singoli e mettono sotto la lente «la scarsa qualità del cibo proposto». Boubnikova ha ricordato che le segnalazioni «vengono fatte da anni, per ogni tipo di criticità, ma non cambia nulla». I genitori, infatti, si erano attivati per chiedere più controlli facendo «verbali e segnalazioni ai commissari della mensa, che hanno il compito di controllare qualità, quantità e gradimento del cibo. Non abbiamo mai avuto riscontri. Il risultato è che il 75% del cibo viene rimandato indietro». Anche su questo, nella lunga nota affidata ai social, Notarangelo ha voluto puntualizzare: «Le materie prime che acquistiamo e impieghiamo sono di ottima qualità: basta leggere i nostri capitolati di appalto», mentre sulla preparazione dei pasti ha aggiunto: «Le nostre attività di cucina sono altamente proceduralizzate, secondo elevati standard igienico-sanitari. Il nostro personale viene formato», infatti «il grado di cottura della carne non è lasciato alla libera interpretazione del cuoco, ma è standardizzato e verificato». Notarangelo, comunque, come nello stile dell’intera lettera, ribadisce di essere a disposizione del Comune, a restare operativo «per il tempo necessario affinché non vi siano vuoti gestionali». Poi conclude: «Mi mancheranno le voci argentine dei bambini in refettorio. In questi anni sono state musica». —