Il Fisco presenta il conto: nel solo 2012 gli italiani dovranno versare nelle casse dell’Erario oltre 25 miliardi di maggiori imposte.
Alle patrimoniali in arrivo su case, barche, auto, aerei e attività finanziarie, nazionali ed estere, si aggiungono prelievi pronto cassa: da quelli alla pompa con l’aumento delle accise sui carburanti a quelli che transitano direttamente nelle buste paga con l’addizionale regionale Irpef. A completare il quadro i rincari dei consumi già annunciati per l’autunno prossimo con l’aumento dell’Iva.
Un vero e proprio salasso per le tasche degli italiani, che si colloca in uno scenario di forte recessione già tracciato dal Governo che ha indicato un Pil a -0,4 per cento. Recessione che il Centro studi Confindustria sottolinea essere ancora più profonda con il Pil a -1,6% e una possibile inversione di rotta soltanto nel secondo semestre del prossimo anno (si veda «Il Sole 24 Ore» di ieri). Con un prelievo di oltre 25 miliardi non si può dire che la manovra di Natale non sia depressiva, ma occorre anche chiedersi cosa sarebbe accaduto restando a guardare. Va anche registrato il tentativo di spingere sul pedale della crescita: il saldo finale tra i 25 miliardi di maggiori tasse e minori entrate (circa 7 miliardi) scende a circa 18 miliardi di euro. Tra le minori entrate vanno ricordati gli sgravi fiscali per le imprese (capitalizzazioni, taglio al cuneo, defiscalizzazione del costo del lavoro), la revisione delle agevolazioni e gli effetti fiscali della riforma delle pensioni.
A scorrere la tabella delle nuove tasse da pagare il peso maggiore è quello che grava sulla casa: tra anticipo dell’Imu, prelievo sulla prima casa e rivalutazione delle rendite il conto complessivo si attesta sui 10,6 miliardi di euro. Rispetto agli 11 iniziali previsti dal decreto varato il 6 dicembre scorso vanno sottratti i circa 400 milioni della maggiore detrazione per i figli under 26 a carico. Sulla casa, poi, il Fisco allungherà le mani anche per gli immobili posseduti, in uso o concessi in locazione all’estero con l’obiettivo di recuperare circa 99 milioni di euro.
Più di un prelievo aggiuntivo ‘scivolerà’ direttamente nelle tasche degli italiani facendo sentire il suo peso. L’aumento delle addizionali regionali Irpef, con la quota statale che sale dallo 0,9% all’1,23%, tra prelievi diretti in busta paga e versamenti in autotassazione degli autonomi produrranno un aggravio di tasse per 2,2 miliardi di euro.
L’aumento delle accise su benzina e gasolio gli italiani lo stanno già pagando dal 7 dicembre scorso. Con il carico Iva sui carburanti, al distributore gli automobilisti lasceranno nel 2012 5,9 miliardi di euro. Ci sarà poi una terza tassa ‘silente’ e che pagheranno i fumatori di pipe e di bionde ‘fai da te’. Il conto finale non è stato quantificato ma nei fatti dovrà garantire la stessa entrata inizialmente stimata dalle patrimoniali sul lusso. La Camera, infatti, ha previsto sconti d’imposta legati alla data di costruzione di auto sopra i 185 Kw e imbarcazioni sopra i 10 metri, ma senza stimarne l’impatto. A conti fatti tra superbollo, tasse di stazionamento scontate, accise sul tabacco trinciato il saldo finale del 2012 per il Fisco dovrà segnare +453 milioni di euro. Direttamente alla cassa si pagheranno i futuri aumenti di ottobre dei consumi con l’aggravio dell’Iva agevolata (dal 10 al 12%) e di quella ordinaria (dal 21 al 23 per cento).
Le maggiori imposte dovute nel 2012 passeranno direttamente in banca sia in Italia che all’estero. Oltre alle patrimoniali sui conti correnti, a eccezione di quelli con giacenze fino a 5mila euro, e sui depositi titoli, il fisco non risparmierà neanche chi possiede attività all’estero. Per mantenere l’anonimato sui capitali scudati, poi, si dovranno versare complessivamente 1,4 miliardi di euro. Somma che comprende anche il bollo straordinario dell’1% dovuto da chi il capitale scudato lo ha ormai dismesso.
Ilsole24ore.com – 17 dicembre 2011