Rincari record del 5% per le bollette di luce e gas. Un antipasto indigesto di una serie di aumenti di tasse e oneri che dal primo gennaio appesantiranno le utenze degli italiani di almeno 2 miliardi. Sempre ieri è arrivata, altrettanto puntuale, la raffica di aumenti per le autostrade: + 2,74% in media, +1,51% per la rete principale, quella di Autostrade per l’Italia, tra gli altri concessionari spiccano i salassi dell’8,34% sulla Torino-Milano e +13,91% sulla Milano-Serravalle. Il + 5,3% in più per l’elettricità deciso ieri dall’Autorità per l’energia è il ritocco più consistente dal 2012, il costo annuo medio a famiglia sale a 535 euro. L’Autorità ha indicato nove cause diverse per il rialzo: tra questi i prezzi all’ingrosso, l’aumento della domanda, lo stop delle importazioni, ma l’attenzione e la rabbia di consumatori e imprese si concentra sul nuovo incentivo concesso alle aziende energivore. Loro consumano di più e pagano di meno: 1,5 miliardi presi dagli altri utenti. Il 30% arriverà dalle famiglie, il 70% dalle altre imprese. Per Federconsumatori è una stangata da 70 euro, Coldiretti sottolinea « il doppio effetto negativo perché si riduce il potere di acquisto dei cittadini e aumenta anche i costi delle imprese dell’agroalimentare».
Lo sconto lo ha deciso il governo per limitare la fuga delle multinazionali che possono andare altrove in Europa dove l’elettricità costa tra il 30- 60% in meno. L’Autorità si è adeguata e non ha nemmeno potuto spalmare l’impatto sui 12 mesi perché sugli oneri di sistema, che giustamente il Codacons chiama « tasse occulte che andrebbero invece addossate alla fiscalità generale » , già spingono altre voci di rincaro. Sullo sconto agli energivori ci sarà un aggiustamento in corso d’opera ( si stimano 200 milioni da coprire), seguiranno i certificati bianchi. Il complicato meccanismo che dovrebbe premiare l’efficienza energetica, ovvero chi consuma di meno, è diventato un macigno sulle bollette. Dai 564 milioni del 2016 si vola al miliardo abbondante di consuntivo 2017 e si dovrebbe arrivare ai 2 miliardi nel corso del 2018. La spesa per famiglia di questa sola voce passerà da 7 a 12 euro. Poi ci sono nuove spese di cui va definito l’ammontare. Una meritevole: chi non ha il reddito per pagare l’elettricità e il gas o ha in casa macchinari salvavita ad alto consumo riceve una bonus sociale che pesa 34 milioni, ma solo perché nessuno lo usa: 622 mila famiglie hanno questo sgravio in bolletta (400 mila anche sul gas), secondo l’Istat sono oltre 3,5 milioni le famiglie in stato di “povertà energetica”. Il prossimo Parlamento dovrebbe trovare un modo per renderlo più accessibile, e anche questo si pagherà in bolletta. Altra novità è il mercato della capacità, un’opportunità di guadagno per i produttori che potranno essere pagati per aver messo a disposizione alcune centrali in caso di emergenza, ovvero quando l’offerta ormai consistente degli impianti alimentati da sole e vento dovesse mancare. Si chiama “ mercato della capacità”, in arrivo le prime aste e chi le vincerà sarà pagato, ancora una volta, dalle bollette di tutti noi. Già prevista una coda di aumenti per il 2019 quando sarà riformata la tariffazione generale con l’effetto che chi consuma poco, ancora una volta le famiglie, pagherà in proporzione un po’ di più. Doveva scattare già quest’anno, ma l’ingorgo degli aumenti ha convinto governo e Autorità a rimandare tutto di 12 mesi. Gli oneri di sistema contano per il 20% del prezzo totale ( un altro 13% sono le imposte “ vere”), l’unico sollievo arriva dagli incentivi alle rinnovabili, la voce più consistente che da due anni si sta riducendo a circa 12 miliardi di spesa l’anno. Più lineare l’aumento per il gas: + 5% dovuto alla corsa delle quotazioni internazionali, ma anche al fatto che l’Italia ha aggravato la sua dipendenza dal metano, le industrie hanno aumentato i consumi dell’ 8% secondo l’Enea, ma soprattutto si usa sempre più il gas per produrre elettricità ( è il 39% del mix): la siccità ha ridotto il peso dell’idroelettrico, il nucleare francese è sparito, il carbone è in via d’estinzione. Così si profila un nuovo circolo vizioso energetico: il gas va comprato all’estero a prezzi in rialzo, l’elettricità prodotta con il metano è la più costosa, le imprese chiedono interventi per non scappare. Il governo li concede e utilizza il mezzo di riscossione fiscale più rapido e infallibile che ha a disposizione: le bollette.
Repubblica – 30 dicembre 2017