A differenza di quanto è avvenuto con le materie plastiche, per le quali esiste una legislazione europea estremamente precisa relativamente ai materiali utilizzabili ed ai loro limiti di migrazione negli alimenti, per carta, cartone, adesivi e inchiostri non esistono leggi a livello europeo,
Esiste solo la prescrizione generale, contenuta nel Regolamento (CE) n. 1935/2004, in basa alla quale i materiali e gli oggetti previsti per il contatto con alimenti devono essere prodotti conformemente a buone pratiche di fabbricazione, affinchè non trasferiscano agli alimenti componenti che possano costituire un pericolo per la salute umana, comportare modifiche inaccettabili nella composizione, o deteriorare le qualità organolettiche.
La traduzione in pratica di questi principi è affidata alle legislazioni nazionali; la legge italiana (D.M. 21/3/73 successivi aggiornamenti) consente l’uso di carta riciclata negli imballaggi per alimenti, ponendo però limiti ben precisi, come: il contatto diretto tra carta riciclata e alimenti è ammesso soltanto per alimenti secchi (sale, zucchero, riso e simili)
• per gli alimenti umidi, grassi, unti o alcolici, se si usa carta riciclata, deve essere interposto un film (di solito in materiali plastici) che faccia da barriera tra la carta e l’alimento
• per contatti di breve durata (es: le scatole da asporto per la pizza) il film può essere sostituito da uno strato di carta “vergine” in nessun caso le superfici stampate (siano esse di carta vergine, di carta riciclata o di plastica) devono trovarsi a contatto diretto con gli alimenti.
Le regole sopracitate non sono però sufficienti ad offrire una protezione adeguata ai consumatori, come dimostrano i ricorrenti episodi di sequestri di alimenti e di materiali da imballaggio. Anche un recente studio, pubblicato da un laboratorio svizzero indipendente, ha richiamato l’attenzione sulla possibile contaminazione degli alimenti da parte di oli minerali contenuti negli inchiostri da stampa usati per i quotidiani; questi oli minerali (alcuni dei quali contenenti idrocarburi a struttura aromatica, spesso coinvolti in sospetti di cancerogenesi) resterebbero trattenuti entrole fibre di carta riciclata, e potrebbero trasferirsi dagli imballaggi in carta agli alimenti. Si attende una presa di posizione ufficiale da parte della Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), che ha formato nel dicembre 2009 un gruppo di lavoro per approfondire i rischi di migrazione negli alimenti di sostanze contenute negli imballaggi costituiti da materiali diversi dalle plastiche. Il gruppo dovrebbe presentare un primo rapporto verso la metà del corrente anno 2011.
fonte: Food Industria – 23/06/2011