Arriva un miliardo di euro per tutte le pubbliche amministrazioni (non più soltanto regioni e enti locali) per pagare i debiti nei confronti delle imprese.
Cessione da parte delle imprese, anche ai fini pro solvendo (l’azienda risponde dell’eventuale inadempimento del suo debitore) del credito certificato a banche o intermediari finanziari. Previste inoltre forme semplificate, anche telematiche per la cessione e la notificazione. È una delle previsioni contenuta negli emendamenti dei relatori al decreto legge fiscale presentati ieri. Le altre correzioni introducono un’accelerata per la riscossione delle risorse proprie dell’Unione europea. Gli atti emessi dall’Agenzia delle dogane volti a recuperare dazi, diritti agricoli e Iva all’importazione diventeranno, infatti, esecutivi decorsi 10 giorni dalla loro notifica. In caso di mancato pagamento, sarà azionata la riscossione attraverso Equitalia, senza più la necessità dell’iscrizione a ruolo, come già avviene per gli accertamenti emanati dall’Agenzia delle Entrate .
Come funzionerà e quali sono i fondi della cessione dei crediti delle pa. La misura prevede che su istanza del creditore di somme dovute per somministrazioni, forniture e appalti, le regioni gli enti locali, le amministrazioni, e gli enti pubblici nazionali, certificano, nel rispetto delle disposizioni normative vigenti in materia di patto di stabilita’ interno, entro il termine di sessanta giorni dalla data di ricezione dell’istanza, se il relativo credito sia certo, liquido ed esigibile, anche al fine di consentire al creditore la cessione pro soluto e ora anche la pro solvendo a favore di banche o intermediari finanziari riconosciuti. Scaduto il predetto termine, su nuova istanza del creditore, provvede la Ragioneria territoriale dello Stato competente per territorio, che, ove necessario, nomina un commissario ad acta con oneri a carico dell’ente territoriale. La forma della cessione e le sue modalità potranno essere semplificate e telematiche. La misura, come evidenziato, amplia la possibilità della certificazione, prevista dall’articolo 9, comma 3 bis del dl 185/2008, non solo agli enti locali e alle regioni ma a tutte le amministrazioni pubbliche e agli enti pubblici nazionali prevedendo, accanto alla formula della cessione del credito pro soluto, anche quella pro solvendo.
L’emendamento utilizza una quota pari a un miliardo dei fondi speciali per la reiscrizione dei residui passivi per enti di parte corrente e di conto capitale, che il dl liberalizzazioni, convertito nella legge 27/2012, ha rimpinguato con risorse tratte dai Fondi di bilancio dell’Agenzia delle entrate, destinati al pagamento dei rimborsi e alla compensazione dei crediti tributari. In sostanza, invece di compensare i crediti (da parte dello stato) il miliardo servirà a pagare direttamente le imprese (da parte degli enti locali). Secondo la relazione, gli effetti sulle finanze pubbliche sono neutri. E peraltro la disposizione specifica che la misura non deve comportare, secondo i criteri di contabilita’ nazionale, peggioramento dell’indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni.
L’atto impoesattivo per le imposte dell’Ue. L’accelerazione dell’incasso delle risorse proprie comunitarie è stata più volte richiesta dalla Commissione Ue. Come evidenziato dalle stesse Dogane nella nota tecnica, tenuto conto della necessità di iscrizione a ruolo e di emissione della cartella, attualmente i tempi di recupero dei crediti afferenti alle risorse proprie tradizionali e all’Iva all’importazione si aggirano intorno ai 12 mesi. Troppi, secondo Bruxelles. Motivo per cui in sede di conversione del decreto fiscale sarà varata la concentrazione della riscossione nell’accertamento anche ai fini doganali.
Leasing. Riformulata la disciplina tributaria del leasing recata dagli articoli 54 e 102 del Tuir, rispettivamente per esercenti arti o professioni e per i soggetti Ires. La proposta intende vincolare la possibilità, per l’impresa concedente, di dedurre le quote di ammortamento dei beni non più riferendosi alla durata minima del contratto, ma al periodo di ammortamento previsto ai fini fiscali (e quindi a prescindere dalla durata contrattuale). La norma non comporterebbe alcun effetto per l’utilizzatore, ma favorirebbe le società di leasing, le quali potrebbero stipulare contratti con durata inferiore e quindi ridurre il divario tra le “duration” di provvista e impieghi.
Assunzioni Fisco. Per le assunzioni della Gdf resta in vita il criterio del turnover disposto dal dl n. 112/2008, ma il meccanismo sarà più flessibile. Il reclutamento, fermo restando il limite di spesa e il tetto nel numero di arruolamenti effettuabili, potrà essere rimodulato in modo da garantire l’ingresso di un maggior numero di figure professionali direttamente impiegate nella lotta all’evasione (ispettori), compensando con minori assunzioni in altri comparti. Per quanto riguarda le agenzie fiscali, l’emendamento estende le regole sulla copertura delle posizioni dirigenziali vacanti attualmente previste per le Entrate dall’articolo 8, comma 24 del dl n. 16/2012 anche a Dogane, Territorio e Aams. Le quali potranno mettere a concorso, con modalità semplificate, un numero di posti dirigenziali corrispondente agli attuali vuoti in organico.
Giudici tributari. Riproposto il ruolo unico nazionale dei componenti delle commissioni tributarie, tenuto dal Cpgt. Vi confluiranno tutti i giudici di Ctp, Ctr e Ctc in carica, ordinati secondo anzianità di servizio, nonché quelli in fase di nomina per effetto del concorso riservato ai togati bandito ai sensi del dl n. 98/2011. Dal 2013 il Cgpt dovrà pubblicare sul proprio sito il ruolo unico dei magistrati entro il 31 gennaio di ogni anno.
Costi da reato. Modificando l’articolo 8 del dl n. 16/2012, si stabilisce che i costi e le spese utilizzate direttamente per il compimento di delitti non colposi sono indeducibili non solo quando il pm esercita l’azione penale, ma anche qualora il giudice abbia emesso il decreto che dispone il giudizio (ex art. 424 c.p.c.) oppure sentenza di non luogo a procedere fondata sulla sussistenza della causa di estinzione del reato.
ItaliaOggi – 30 marzo 2012