Luigi Grassia. Qualcuno proverà a rivendercela come una buona notizia, perché lo spettro della deflazione si allontana, ma il Codacons lancia l’allarme su una raffica di rincari che ci attende nel 2017, concentrata in particolare sulla prima fase dell’anno. L’associazione dei consumatori prevede, a parità di consumi, una stangata di 986 euro di spese extra per la famiglia italiana media (di poco inferiore il calcolo della Federconsumatori, che arriva a 771 euro). Gli aumenti riguarderanno sia i prezzi dei prodotti sia le tariffe dei servizi.
Partiamo dai rincari dei beni di consumo, per i quali (come si diceva) la lettura può essere ambivalente, dato che i loro effetto contrasta la deflazione. Il Codacons calcola nel 2017 acquisti al dettaglio di beni non alimentari che lieviteranno di 302 euro a famiglia, mentre per gli alimentari occorrerà mettere in conto 193 euro in più; indirettamente, il rincaro della roba che si mangia si ripercuoterà sul settore della ristorazione, con un aumento di prezzi di 28 euro.
Per i trasporti (cioè per i biglietti di aerei, treni, autobus e metropolitane, per i traghetti e per le corse dei taxi eccetera) un nucleo familiare italiano medio tipo dovrà affrontare una maggiore spesa pari a 64 euro, mentre viaggiare sulle autostrade comporterà un aggravio medio di 35 euro (anche se le richieste di aumento dei pedaggi che i singoli gestori autostradali hanno presentato al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti non sono state rese note ufficialmente).
Torneranno a crescere anche le polizze Rc Auto, e assicurare un’automobile costerà mediamente 10 euro in più.
Previsti anche rincari nel settore energetico: il 2016 si sta chiudendo con una raffica di rialzi del petrolio, che dovrebbero proseguire e accelerare nel 2017, e questo determinerà effetti sui rifornimenti di carburante (+175 euro) e sulle bollette (luce e gas +29 euro).
Per i servizi bancari complessivamente spenderemo 16 euro in più a famiglia rispetto allo scorso anno, e +7 euro per quelli postali. Per quello che riguarda le scuole, le mense, i libri e l’istruzione in generale la spesa media di un nucleo familiare salirà di 45 euro. E costerà di più anche curarsi: una stangatina di +37 euro.
Fra le voci considerate dal Codacons costerà un po’ di meno soltanto il canone della Rai, che scende da 100 euro a 90 euro.
Le previsioni di aumento dei prezzi nel 2017 contrastano con un Natale 2016 che è stato deludente per i consumi. Secondo la Federconsumatori, la spesa media di ogni famiglia per Natale è stata di 124,11 euro, e questo corrisponde sì a un aumento, però minimo, rispetto al Natale 2015 (+0,3%). Oltretutto, al segno “più” contribuisce solo il Nord Italia, mentre nel Mezzogiorno, rileva Federconsumatori, «ci sono state forti rinunce e contrazioni dei consumi». A condizionare tale andamento si è aggiunto il fenomeno negativo dello slittamento con cui molte piccole e piccolissime imprese hanno erogato la tredicesima mensilità; e anche questo è un segnale di difficoltà economiche, che non incoraggia i consumi.
Prima delle Feste natalizie, le organizzazioni del commercio – Confcommercio e Confesercenti – avevano fatto previsioni un po’ migliori. Confcommercio, che pure prevedeva un calo dei consumi per Natale, stimava una spesa media per i regali di Natale di 164 euro a persona, mentre Confesercenti nel sondaggio fatto in collaborazione con Swg prevedeva una spesa per i regali di 600 euro a famiglia. Numeri molto distanti da quelli diffusi a consuntivo dai consumatori.
La Stampa – 28 dicembre 2016