Ultima seduta ieri per la commissione regionale di inchiesta sui Pfas. I quattro mesi di lavori (i due inizialmente previsti erano stati prorogati) sono terminati con l’audizione delle associazioni e dei comitati rappresentativi degli interessi della popolazione esposta alla contaminazione dalle sostanze perfluoroalchiliche, come Wwf, Medici per l’ambiente, Legambiente, Acqua bene comune e Mamme no pfas. Queste categorie non hanno nascosto un certo disappunto per le tante assenze registrate sui banchi della politica; erano presenti infatti solo il presidente della commissione Manuel Brusco (Movimento 5 Stelle) e i commissari Massimiliano Barison (Forza Italia),Cristina Guarda (Moretti Presidente) e Andrea Zanoni (Partito Democratico), tanto che i n caso di votazione sarebbe mancato il numero legale, dato che non erano presenti 5 componenti su 9. Le associazioni e i rappresentanti dei residenti hanno espresso preoccupazione per lo scontro politico e tecnico in corso sulla plasmaferesi e hanno chiesto che pure le zone “arancione” e “grigia” vengano sottoposte al monitoraggio sanitario attuato per la “rossa”.
Al riguardo più di qualche persona contaminata ha mostrato copia delle analisi, effettuate a sue spese, che evidenziano alti tassi di concentrazione delle sostanze tossiche. I comitati hanno auspicato di poter conoscere in diretta i dati dei controlli sulle acque, mentre i consiglieri hanno stigmatizzato il mancato invio del dossier sulla catena alimentare da parte di Palazzo Balbi.
Giovedì saranno completati gli ultimi adempimenti, dopodiché la commissione procederà alla stesura della relazione finale, che sarà votata dall’aula
Il Gazzettino – 19 dicembre 2017