Scatterà il primo ottobre la prima fase della dieta dimagrante cui si sottoporrà – a livello esclusivamente organizzativo, chiariamolo subito – la sanità veneta in tutte le sue emanazioni territoriali. La data è stata fissata dal direttore generale dell’Ulss 20, Maria Giuseppina Bonavina, che ha firmato la delibera che chiude l’iter burocratico (partito dal Piano sociosanitario regionale) che sancisce il dimezzamento dei distretti, che scenderanno da quattro a due.
Un taglio che per il cittadino, come ha precisato lo stesso dg all’indomani del via libera al provvedimento dalla conferenza dei sindaci, non comporterà alcun cambiamento. Le attuali 19 sedi non verranno dismesse e continueranno a erogare gli stessi servizi. Unica differenza, non ci saranno più doppioni.
NUOVO MODELLO.«A cambiare è il modello organizzativo, con l’eliminazione di diversi dirigenti amministrativi e sanitari», conferma Sante Olivato, della segreteria Funzione pubblica della Cgil, «mentre la risposta sanitaria non dovrebbe subire tagli. E vero che la Regione intende concludere entro l’anno: un’azienda per ogni provincia che è la Regione a imporre la creazione di distretti che abbiano almeno 150.000 abitanti, ma a suscitare qualche perplessità è la tempistica. I due nuovi distretti, verosimilmente, sono destinati presto a sparire, alla luce della riforma Zaia che prevede una sola Ulss per ogni provincia».
AZIENDA ZERO. Seconda tappa della dieta dimagrante della macchina sanità, la riforma Zaia è approdata in quinta commissione a Venezia la scorsa settimana. Punto cardine della rivoluzione proposta dal governatore, la creazione dell’Azienda Zero, con sede a Venezia, guidata da un direttore generale con il suo staff, un collegio sindacale e un Comitato di indirizzo (composto da cinque persone) nominato dalla Giunta veneta. All’Agenzia Zero verrà trasferito personale in mobilità della Regione, delle Ulss e di altri enti. L’Azienda Zero sarà il cervello della sanità regionale: farà la programmazione, affiderà gli standard e gli obiettivi alle Ulss, gestirà gli acquisti, il personale e la sua formazione.
SETTE ULSS. La riforma Zaia prevede poi di limare il numero delle Aziende sociosanitarie territoriali, che da 21 scenderanno a 7, una per provincia. Avremo così l’Ulss Dolomitica, della Marca Trevigiana, Serenissima, Polesana, Euganea, Berica e Scaligera. La Giunta veneta conta di approvare la riforma entro l’anno, così che Zaia il 31 dicembre possa nominare solo sette direttori generali.
QUINTA COMMISSIONE. La settimana scorsa la riforma Zaia è stata proposta – in quinta Commissione – alla Conferenza dei sindaci (presenti 18 sindaci su 22, assente quello dell’Ulss 20) e si sono levate le prime critiche. Che rimbalzano anche dal fronte sindacale. «L’aspetto più rilevante della riforma organizzativa», argomenta Olivato, «è la sparizione del direttore dei servizi sociali, le cui competenze verranno assorbite dal direttore sanitario. E con la fame che c’è, nella nostra regione, di servizi sociali non è una bella cosa». Anche i consiglieri regionali del Pd hanno espresso perplessità sulla riforma Zaia: «La proposta di legge è superficiale», si legge in una nota, «di fatto con l’Azienda Zero nasce una struttura indipendente che va a sopprimere il dipartimento sociosanitario e che scavalcale responsabilità del Consiglio».
L’Arena – 16 settembre 2015