La Corte di Giustizia Europea considera il polline come ingrediente (da indicare in etichetta) ma la Commissione come “costituente” (da non indicare).
Stando alle nove regole adottate dalla Commissione Europea lo scorso venerdì, miele che contenesse polline geneticamente modificato potrebbe non indicarlo in etichetta: questo in quanto il polline è una parte naturale del miele e non un ingrediente. Dal momento che nessun polline arriva in percentuali maggiori della soglia tecnica dello 0,9%, stando alle regole UE non vi è bisogno di indicazioni aggiuntive.
Questo potrebbe mettere al sicuro contaminazioni accidentali come quelle recentemente finite agli onori della cronaca in Baviera, dove incolpevoli apicoltori avevano riscontrato tracce di mais GM (propagate dai campi limitrofi) nel proprio miele e la Corte di Giustizia chiedeva di indicarlo in etichetta.
Tuttavia, il miele importato ( le importazioni di miele arrivano al 40% del totale consumato in Europa) da paesi come Argentina-potrebbe essere commercializzato solo a patto che il polline- sebbene non raggiunga la soglia tecnica dello 0,9% – sia autorizzato entro il mercato UE. La proposta della Commissione Europea, che tiene in conto una misura della Corte di Giustizia Europea dell’anno scorso- andrà comunque approvata dal Parlamento Europeo e dagli Stati membri (entro procedura di co-decisione).
sicurezzalimentare.it – 22 settembre 2012