“Nessuno ha negato assistenza a nessuno. In Veneto chiunque, e sottolineo chiunque, abbia bisogno di assistenza sanitaria la riceve e la riceverà sempre. E non è mai esistita alcuna legge regionale che limiti l’erogazione di cure ai cittadini residenti nella regione”.
Lo ha detto l’assessore regionale alla sanità del Veneto Luca Coletto riferendo, nel corso del punto stampa post giunta di oggi, sugli esiti dell’indagine interna avviata a seguito delle polemiche sul presunto diniego da parte della guardia medica di Abano Terme di assistere una scolaresca di Reggio Emilia, in gita nella località turistica. “La verifica è stata rigorosa ed approfondita – ha detto Coletto – e ne è emerso un comportamento corretto da parte dei sanitari. In particolare, la dottoressa di turno ha dapprima valutato telefonicamente i sintomi che le venivano riferiti dando i consigli del caso e successivamente, ricevuta una seconda telefonata che descriveva sintomi simili in molti ragazzi, ha valutato di trovarsi di fronte ad una possibile intossicazione di gruppo, di certo non trattabile in un ambulatorio di guardia medica o a domicilio, ed ha indirizzato i pazienti al vicinissimo ospedale di Abano per effettuare gli esami del caso e praticare le cure necessarie, cosa che è stata prontamente fatta”.
Per quanto riguarda la fantomatica “legge regionale”, Coletto ha ribadito con forza che “Non esiste. Esiste invece un Accordo Collettivo Nazionale sindacale (23 marzo 2005 integrato il 29 luglio 2009) in cui è previsto che ‘il medico di continuità assistenziale assicura le prestazioni sanitarie non differibili ai cittadini residenti nell’ambito territoriale afferente alla sede di servizio’. Un accordo sindacale valido in tutta Italia, altro che una legge regionale del Veneto! La dottoressa di Abano a questo ha fatto semmai riferimento, ma, avendo a che fare con persone che stavano male, si è attivata a prescindere, ed ha fatto bene”.
“Il Veneto – ha aggiunto Coletto – ospita annualmente milioni e milioni di turisti ed a tutti garantisce assistenza e cure in caso di bisogno. Se così non fosse saremmo annualmente subissati da milioni di proteste, cosa che invece non avviene e testimonia meglio di tutto quale sia la realtà”. “Visto il rilievo mediatico dato a questa vicenda, che sta provocando grosse difficoltà ad un settore trainante della nostra economia come il turismo, mi auguro che gli organi d’informazione che si sono tanto spesi nel divulgare questa ‘denuncia’ siano altrettanto solerti nel pubblicare quanto emerso dalle verifiche effettuate”.
(AVN) Venezia, 29 marzo 2011