Per l’Italia «non ci sono segni di ripresa a breve» e il pil «continua a contrarsi», portandosi a -1,3% per il 2013
Peggiora ancora la disoccupazione in Italia. Questa, nelle nuove previsioni della Commissione Ue, raggiungerà quota 11,8% nel 2013 e sfonderà la soglia del 12%, arrivando al 12,2% nel 2014, contro rispettivamente l’11,6% e il 12% stimati a febbraio. Secondo Bruxelles, però, è attesa una «stabilizzazione» il prossimo anno. Così mentre nell’eurozona resta invariata rispetto alle vecchie stime, rispettivamente al 12,2% e 12,1%, in Italia «la ripresa dell’attività economica è troppo lenta per ridurre la disoccupazione». Secondo la Ue «senza riforme, l’alta disoccupazione potrebbe mettere a rischio la coesione sociale».
«NON CI SONO SEGNALI DI RIPRESA» – In ogni caso il nostro Paese resta in recessione nel 2013 anche se a partire dalla seconda metà di quest’anno dovrebbero evidenziarsi i primi segnali di stabilizzazione e una moderata ripresa economica, favorita anche dalla recente decisione del governo di rimborsare i debiti arretrati della pubblica amministrazione. Nel rapporto la Commissione parla «persistente incertezza e prolungata difficoltà di accesso al credito» come causa del protrarsi della contrazione economica italiana. «Non ci sono segnali chiari di ripresa nel breve termine, dal momento che la fiducia di consumatori e imprese rimane in territorio negativo, indicando un’attività economica ancora in contrazione nella prima metà dell’anno» spiega l’Ue.
DEBITO PUBBLICO – Ma non è finita qui. Cresce anche il debito italiano che sale a 131,4% nel 2013 e a 132,2% nel 2014: la Commissione Ue rivede quindi al rialzo le stime di febbraio che lo davano al 128% per il 2013 e 127% nel 2014. A pesare, per 2,5 punti, è l’effetto del decreto per la restituzione dei debiti Pa. Solo la Grecia ha un debito più alto (175,2% per il 2013).
Il Sole 24 Ore – 5 maggio 2013