Macellazione irregolare di suino e maltrattamento di animale. E’ con queste accuse che un norcino di Vernasso, frazione di San Pietro al Natisone, è finito davanti al giudice. L’uomo alleva maiali e scrofe in un’azienda agricola, aiutato dalla moglie, la quale – accudendo i suini più piccoli – un giorno si accorge che uno uno di loro sta male e non si regge sulle zampe.
A quel punto il norcino decide di sopprimerlo e per farlo utilizza un martello, colpendo l’animale sulla nuca. Da un controllo dell’Azienda sanitaria la carcassa dell’animale viene ritrovata in una cella frigorifera dell’azienda: i funzionari si accorgono che l’animale non presenta il foro di pistola, arma che per legge si usa per l’abbattimento dei capi di bestiame. L’allevatore si difende sostenendo che si trattava di macellazione ad uso privato, i tecnici dell’Azienda sanitaria replicano contestandogli di aver utilizzato il martello per colpire la testa del suini, operazione questa consentita solo per animali che pesano fino a 5 chili, mentre quello in questione ne pesava dieci. Da qui la denuncia e il processo. Si tornerà in aula il 2 febbraio prossimo.
Il Gazzettino – 16 dicembre 2014